31.8.07
29.8.07
scritto sulla tolleranza che spenga diffidenza
In seguito a questa critica, nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein elabora una nuova teoria del linguaggio e dei rapporti fra il linguaggio e il mondo che esso descrive. Non esiste un solo tipo di linguaggio, dice Wittgenstein, ma “innumerevoli: innumerevoli tipi differenti di impiego di tutto ciò che chiamiamo “segni”, “parole”, “proposizioni”.
da La ricchezza delle idee. Alessandro Roncaglia
Un diffuso senso di sfinimento si spande prima che mi prenda il desiderio di buttare giù qualcosa. Forse mi lascio convincere, o istupidire, dal solito motto “ora o mai più”, come se poi scrivere fosse dominare l’attimo che viene, e non, come leggevo da qualche parte, essere da esso posseduto, e tutto per via dell’infinitesimo ma decisivo istante che trascorre tra il momento in cui compiamo una azione e quello in cui ne diventiamo consapevoli. Ed effettivamente qui arriva prima la scrittura e poi il pensiero. Intanto si succedono giornate in cui i benefici della socialità si contrappongono ai danni permanenti di passati isolamenti, come ricorda la vita agra dell’intellettuale di monteforte, che così quando incontra per strada chi immagina possa ascoltarlo, si lancia in infinite divagazioni, perifrasi, continue citazioni che spaventano l’interlocutore fino a costringere quest’ultimo alla fuga. Probabilmente avremmo dovuto meglio vigilare sulle sue idiosincrasie, su come metteva assieme i pomeriggi. Condivideremo, se non oggi domani, il suo fallimento. Ciò che rovina questa terra, a tratti confusa, a tratti disperata, è l’atavica diffidenza della sua gente. Gli avi ci hanno tramandato un inarrivabile gusto nel diffondere maldicenze sul vicino di cortile e una ostinata incapacità a comprendere le sue ragioni. Le due deficienze combinate sottraggono ampi spazi di discussione, di socialità, di solidarietà. Ora poi che il mondo stesso è diventato il cortile di casa, per quanto si sono accorciate le distanze, (lì dove potenzialmente sono mescolabili le differenze), questa diffidenza è il peggior passaporto del nostro carattere. Chi, qui come altrove, si sforza, ad ogni modo, di preservare l’identità dimentica troppo spesso che questa è composta anche di tratti oscuri, sorpassati, inadeguati ad un ideale felice di umanità. Il progresso civile sfida continuamente le vecchie credenze, dei tenaci conservatorismi; le sue battaglie si giocano certo su temi contingenti, ma la sua conquista finale è la completa liberazione dell’uomo. Chi può dare una mano?
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27.8.07
copia, incolla & scopiazza
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24.8.07
via federico cassitto, economista
finge così completamente
che arriva a fingere che è piacere
il piacere che davvero sente
Fernando Pessoa, riadattato
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21.8.07
pallottole sul campo coni (ispirano)
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17.8.07
la fame che avevamo
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14.8.07
spara juri spara
una certezza che scivola
di mano
il destino di un vip – samuele bersani
saltabeccando per feste di piazza
pare che una bionda poderosa ci insegua
fingendo distrazione
ha stivaloni bianchi e phard abbondante
(il phard abbonda sulla maschera delle biondone)
lo spettacolo di stasera dà le spalle alla stazione
(da cui i viaggiatori sono estromessi
e pure i treni mal sopportati)
e si rivolge alla chiesa di san francesco, borgo (?) ferrovia
accogliamo i dispersi/disperati più nel chiuso del sagrato
che alla luce della piazza
ché poi la gente sai che deduce, sai che racconta
otto chioschi di co.co.pro. ben riforniti vendono birra asciutta
tenuta fredda con lastroni di ghiaccio in bacinelle azzurre
l’abilità nella contrattazione spunta sconti sostanziosi
(necessario interloquire in dialetto stretto)
da un gruppo di individui si stacca una giovane donna in sorriso
mi viene incontro ma è oscurata dalla luci della ribalta
la riconosco solo quando è ad un palmo
quando tutto è già cambiato
e i colori intorno si sfaldano
ci disperdiamo e ci ricomponiamo secondo percorsi dei più vari
e le sorelle a spasso ci preannunciano con largo anticipo
lo spettacolo (di samuele bersani) comincia alle 21e42
ché il cronometraggio è la mania recente
il mostro del precariato alla media francesco tedesco
l’eloquio ironico del cantautore spezza il ritmo del concerto
ma piano piano convince il pubblico,
qui afflitto da secoli di diffidenza,
a partecipare da par suo
BATTETE LE MANI! INSOMMA FATE QUEL CHE VOLETE!
ci sta bene la seconda
…quello che vogliamo
racconta che nessuno lo ha riconosciuto nel pomeriggio in città, girovago
forse non sa che qui si usa solo la caccia all’assessore
sì, è quello del diluvio universale, del pezzo della pausini,
delle tettine di quand’ero giovane
internet crea dipendenza
l’umiltà è meglio
studio aperto cattiva (informazione)
chiude acclamato
meritato
la bolsa karaoketa c’infogna col confronto con michelezarrillo
atterriamo sui platani malati di vita
sciami di parcabatine sfilano tra giovani rampanti di periferia
soltanto i matrimoni misti potranno risollevare avellino
quando nasceranno finalmente dei bimbi a colori
(il concerto è terminato alle 23e22)
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13.8.07
6.8.07
il giovane e il mare (back to 2002)
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3.8.07
le proposte culturali dei GIOVANI per AVELLINO 2008
1) l'ECOTUNNEL: un lungo serpentone colorato che attraversi una delle arterie principali della città, in cui esporre oggettistica di design e moda ricavata dai rifiuti. Giovani creativi utilizzando scarti industriali realizzano, per lo più artigianalmente, prodotti piacevoli, finanche "alla moda" come borse , vestiti o oggetti di arredo. L'ecodesign è divenuto, in breve tempo, la frontiera alla quale anche molte aziende del settore oggi puntano. Per saperne di più, qui;
2) Drive In Cupo di mezza estate: lì dove decine di giovani coppiette ogni sera si scambiano dolci effusioni, nell'ampio parcheggio dello stadio Partenio, proiezione trisettimanale di films, la cui visione, data una certa disposizione delle auto, è possibile da bordo, senza di fatto che sia intralciato lo scambio d'affetto di cui sopra;
3) MUSICASTELLO: programma di musica classica, jazz, rock, pop, a giorni o settimane alterne, nell'unica arena della città, piazza castello, antistante il teatro Gesualdo (possibili anche rappresentazioni teatrali all'aperto) nonché prossimo al Conservatorio Cimarosa;
4) AVELVINO IN BORGO: la festa del Vino, autentica ricchezza dell'Irpinia, che lustri a festa e riconnetta al tessuto urbano il centro storico, i suoi vicoli: ché paradossalmente tra musica popolare, balli, degustazioni enogastronomiche e tanto vino locale, a qualcuno possa tornare la memoria;
5) CHI RIDE FOTTE A CHI CHIAGNE: gigantografie in bianco e nero attaccate sui muri scrostati delle periferie dimenticate dei volti dei suoi abitanti, ritratti disperati, perplessi, depressi, di fianco gli amministratori, i politici, i potenti, naturalmente sorridenti, superbi, solari. Esempio di street art, alla maniera di quanto ha realizzato un giovane creativo francese nella striscia di gaza. L'effetto, vi assicuro, è dirompente!
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2.8.07
libere considerazioni dopo partecipazione alla fronda
Guido Piovene, Viaggio in Italia
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1.8.07
ad un passo dall'assunzione, capitombolo! pateticamente reagisce. ogni conforto lo sconforta
temo che se non mi aggrappo strenuamente con la punta della biro al foglio possa venir sbalzato di colpo in orbite lontane o peggio sprofondare nei pressi degli abissi, del nocciolo duro, magmatico, che risiede, dicono, al centro esatto della terra, tenendola insieme tutta. la comunicazione arriva dritta, capo&collo, nonostante l’attesa durasse da lungo termine e avesse paralizzato ogn’altra utile attività, congelato ogni ulteriore decisione sull’aspetto da assumere da qui a dopodomani. ora, un leggerissimo cerchio alla testa lascia deragliare liberamente i pensieri. un'eco e come se il destino si fosse ripresentato alla porta di casa, chiedendo insistentemente istruzioni sul da farsi. e io barricato dentro, incapace di affrontarlo, che attendo il momento giusto per presentarmi all’uscio, e dignitoso affrontare il suo sguardo.
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31.7.07
la crisi stagionale nel mercato delle badanti ucraine: dove investire!
da Piccola posta, di Steno (1955)
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26.7.07
piangere sull'epo versata
Peggio di noi non si può stare,
credimi!
L’alta marea ci porterà via,
contaci!
….
Seven! SEVEN!
È il numero degli alberi
Dio solo sa se questa città ha alberi
Canos – Verdena
Un lampo e m’accorgo che l’ombra cala nella mia stanzetta tropicale, e mi precipito alla finestra, e scorgo che la prima nuvolaglia del mese s’appresta a coprire finalmente il solleone. Nuvolaglia passeggera. Se giusto un attimo dopo i raggi m’accecano e sono costretto a distogliere lo sguardo, “la capa gira”, sbalzo di pressione, come un sacco tracollo sul letto. Sul comodino, fogli di giornale spandono il proprio odore di stampato, devo costringermi a scrivere, penso, o non imparerò mai a farlo. Ritorno a stamattina, quando ipnotizzato dalle immagini, quasi mi commuovevo alla visione delle prodezze di robybaggio, chissà se per immedesimazione. Ché ieri sera, a calcetto, ho segnato in rovesciata il goal della vita, cross lentissimo dalla sinistra, io in fuorigioco da mezz’ora, capisco che è la volta buona per provare, mi distendo a terra ad attenderlo, ne vien fuori un destro all’angolino, portiere sgomento, avversari e non basiti, degna esultanza stile “marcelo salas”. Non capiterà più. Di sport in sport, finisco col teleincollarmi alla cronaca di bulbarelli e cassani del tour de france. Mai stato un ciclista all’altezza, ne sono uno spettatore appassionato fin dai successi di indurain, accoppiata “giro&tour”. È il giorno dell’esclusione di Rasmussen, capoclassifica, non per l’ennesimo caso di positività, ma per aver nascosto alla sua squadra dove si allenava. Già ammonito dalla sua federazione e dall’UCI, per essersi sottratto, prima dell’inizio del Tour, a dei controlli antidoping, gli organizzatori della corsa hanno fatto pressioni sulla sua squadra perché si decidesse ad allontanarlo. A svelare l’errore del corridore danese è servita la testimonianza di Davide Cassani, che lo aveva visto allenarsi in Italia, sulla Marmolada (e non in Messico come aveva dichiarato). In telecronaca Cassani, ex corridore, sembra mortificato per l’accaduto e accenna ad una telefonata (con un fil di voce) di Rasmussen, ad esclusione consumata, che l’avrebbe fatto piangere. Spera che un giorno possano tornare a guardarsi negli occhi, a testa alta, senza rancore. La sua voce è alterata. Il quadro è devastante. La regia della tv francese s’attarda sui campi di girasole che voltano le spalle alla corsa dalla quale manca il giallo del primato. Non riesco a distogliere lo sguardo dal disfacimento. Peggio di noi non si può stare, credimi!
Molti mi chiedono cosa ci resto a fare, al Tour. Ci resto per raccontare quello che succede tutti i giorni, esattamente come i colleghi che in una guerra raccontano i danni collaterali, e nessuno gli chiede di andarsene dall’Afghanistan o dall’Iraq se per sbaglio è stata centrata una scuola o un mercato. Credo che questo sia il nostro lavoro, non è tornandomene che cambierei la situazione (gravissima) del ciclismo.
Se ne sentono tante, in questi giorni. Una spassosa l’ho letta su un giornale francese: “Bisognerà smettere di fare del ciclismo una metafora della vita”. Padronissimi, ma perché? Forse che nella vita non ci sono imbroglioni che vincono a mani basse? Nella vita va sempre bene agli onesti? Nella vita la competizione è leale, senza trucchi, senza raccomandazioni, senza spinte chimiche o politiche, senza complicità diffuse? Questo ciclismo è perfetto, come metafora della vita. Infatti è malato, come può ammalarsi (o drogarsi) un amico o un parente. Proprio per questo ha bisogno di presenza (di attenzione, di vigilanza) e non di lontananza.
Secondo me, nel 2008 mezzo gruppo sarà disoccupato, e anche questo è un prezzo da pagare. Ecco perché non me ne vado e spero di esserci, a Brest, nel 2008. Perché il ciclismo pulito può essere, a seconda dei punti di vista, un’utopia, una speranza, un affare, una barzelletta, o più semplicemente molte cose da raccontare. Di una giornata come quella di ieri, tanto per dire, non ci si può lamentare.
Gianni Mura, su Repubblica di oggi
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25.7.07
spiattellare
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21.7.07
cosa vuoi fare da grande?
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18.7.07
inspiegabili rivelazioni
*martedì 17 luglio 2007, a margine del colloquio di lavoro in cui ho svelato di esser un blogger
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16.7.07
salvamme 'o munno
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15.7.07
resa dei conti
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14.7.07
(rovinoso) citazionismo
ennio flaiano
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13.7.07
il rischio del solipsismo in agguato dietro la lettura delle avventure di eroi solipsistici
recensione meridiano della repubblica, il corriere della sera, il giornale; ancora su bellow dal curatore della raccolta, guido fink, infine giuseppe genna
bozzetto del celebre ritrattista della new york review of books, david levine
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12.7.07
il partito che è partito
per ulteriori informazioni, rassegna stampa , iMille, rischio regole 1 e 2
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11.7.07
quando mi prendevano per massimo di prato
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10.7.07
ciò che i fans da tempo aspettavano
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9.7.07
contraddizione in termini
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8.7.07
nessuna spiegazione
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7.7.07
6.7.07
non alzo più commenti!
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5.7.07
analisi comparata di progetti di vita
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4.7.07
3.7.07
tra gru e nocciole
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2.7.07
omaggio a meneghello
da I piccoli maestri, Luigi Meneghello
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1.7.07
memorie di villaggi poco trafficati
We know a place where no ships go
(Hey!)No cars go
(Hey!) No cars go
Where we know
...
Between the click of the light and the start of the dream
Between the click of the light and the start of the dream
Between the click of the light and the start of the dream
Between the click of the light and the start of the dream
Little babies, let's go
Women and children, let's go
Old folks, let's go
Don't know where we're goin'
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30.6.07
dilemma salingeriano
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29.6.07
discorso ai nuovi italiani
Il Presidente dell'Anpi, Massimo Rendina, in un telegramma, così ha espresso il suo apprezzamento per le parole di W:
CI IMPEGNIAMO SOSTEGNO TUA PROGETTUALITA' RIVOLTA BENE COMUNE
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28.6.07
eventi paranormali
Da:
A:
maynardo@libero.it
ho bisogno del gelatino
26/06/07 19:18
ciao ascolta a mia figlia piace ti piace il gelatino..dove e come posso scaricarla visto che dal mio programma di musica non ci riesco
e tutto, credo, per questo vecchio post sulla mitica coppia. Come aiutare il nostro amico?
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26.6.07
il sosia di nino manfredi aveva un hobby: le radio
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24.6.07
spicciati
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20.6.07
qui come lì
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19.6.07
a (ri)leggere i quotidiani
Scopiazzatura di pagina del romanzo di Saramago, L’anno della Morte di Ricardo Reis
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18.6.07
rebus (a progetto)
l'avellino è in serie b, a termine di una partita sofferta, quasi mal giocata, e decisa da un gol capolavoro di un giovane panchinaro che, durante tutta la stagione, s'era distinto per il poco che ha combinato. poi il pitone mannaro ed evacuofelice hanno timbrato la festa. questo già lo sapete. volevo solo confessare che io ho festeggiato, ingannevole, con la sciarpa, biancoverde, dello sporting lisbona: a futura memoria!
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6.6.07
3.6.07
corsi di recupero
scoprire le proprie "insufficienze a distanza"- dato per certo che il divario, nel breve torno di tempo che ci separa dai nostri anni scolastici, non sia mutato - offre la medesima sensazione del ritorno di un'eco fragorosa che riporta un insulto, per di più statisticamente dimostrato, alla nostra intelligenza e addossa un'ombra indelebile sui nostri stentati risultati scolastici. tuttavia, invece di reagire scompostamente e mostrare, con orgoglio, quel che, bene o male, sappiamo, preferiremmo di gran lunga, e da meridionali, sostenere, magari con profitto, lezioni di recupero serale nei licei del nord che volenterosamente volessero ospitarci.
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29.5.07
al duck sindaco
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28.5.07
23.5.07
un post per te
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21.5.07
il buon governo come utopia
Per cronache più minute e meglio avvertite, si legga qua e qua
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