30.6.07

dilemma salingeriano

ma dove finiscono parcheggiati i camper d'inverno?

29.6.07

discorso ai nuovi italiani

passo, del discorso al lingotto, in cui W, in quattro e quattro = otto, riassume il senso della mia tesi di laurea alla specialistica, in maniera alquanto diretta:


E poi, penso ad un Partito democratico che lavori duramente alla riqualificazione della spesa pubblica: ogni anno, ci si scatena in una lotta durissima per limare ai margini i capitoli di spesa, in più o in meno, senza mai gettare lo sguardo sulla parte più consistente della spesa, quella che si ripete ogni anno, senza che ci si chieda se serve davvero a qualcosa. Le pubbliche amministrazioni devono invece giustificare l'utilità di tutte le somme che richiedono, non solo di quelle aggiuntive: giustificare fin dal primo euro ogni richiesta di stanziamento, valutare fino all'ultimo euro come sono stati utilizzati i soldi dei contribuenti.


Il Presidente dell'Anpi, Massimo Rendina, in un telegramma, così ha espresso il suo apprezzamento per le parole di W:


CI IMPEGNIAMO SOSTEGNO TUA PROGETTUALITA' RIVOLTA BENE COMUNE

28.6.07

eventi paranormali

alla mia casella posta da blogger, disponibile in alto a destra, giunge poco di più che sporadico spam. ma ieri sera, la rivelazione:

Da:
stefano
A:
maynardo@libero.it
Oggetto:
ho bisogno del gelatino
Ricevuto il:
26/06/07 19:18

ciao ascolta a mia figlia piace ti piace il gelatino..dove e come posso scaricarla visto che dal mio programma di musica non ci riesco

e tutto, credo, per questo vecchio post sulla mitica coppia. Come aiutare il nostro amico?

p.s. ieri sul treno bologna-roma, ho assistito, mio malgrado, alla conversazione-più-surreale-del-mese, tra il guru daniel lifschitz, pittore, scrittore e molto altro, avviato da lungo tempo su cammino neocatecumenale e giovane ciellino ammirato. Potremo mai salvarci?

26.6.07

il dispatrio

.

il sosia di nino manfredi aveva un hobby: le radio

calura insopportabile
di notte, botte di sete mi spingono al frigo
in cui mi serro
memoria del sosia di nino manfredi
il quale, a suo tempo, mi consigliò
di ricavare sollievo
bagnandomi con acqua fresca i polsi
provaci, è efficace
poi se evitassi di bere la sera prima
riesce pure meglio

24.6.07

spicciati

meglio perdere contatti in modo consistente
che contatto con la realtà circostante
dopodiché qui non si chiarisce in quale dimensione
tra la virtuale e la reale
pari i colpi e più mi difenda
studio sì, il veltronismo e la veltroeconomics
parigi e i suoi misteri
con un compasso sulla carta geografica
segno i miei spostamenti futuri
ché avellino is burning
e io (quasi) spacciato

20.6.07

qui come lì

Misuro il mio esser provinciale con la rinuncia, una volta espatriato, a voler registrare le lancette alle sopravvenute esigenze di fuso. Dopodiché lo sbarco a Lisbona fila liscio. Se non fosse per il primo di innumerevoli tassisti (la donna del punto informazioni dell’aeroporto, con cipiglio, aveva tenuto a precisare che tutti i taxi della capitale sono bianchi, e subito che ne spunta uno nero e verde mare) il quale commenta le prossime elezioni alla camera municipale, uscendosene che la politica è tutta una melma nei paesi latini, e la izquierda (la sinistra) non è più quella di una volta, è una pseudo izquierda, una izquierda di destra, per capirci. Scatarra di continuo, una brutta tosse lo affligge, ha un coincecao nel cognome, e ci porta dove indicato. Il piano è il quarto. Le coinquiline che ci ospitano sono tre. Dopo sfuggenti convenevoli, si scende in perlustrazione, si scende in città. Restiamo subito colpiti dalla presenza di moltissimi stabili abbandonati e sbrecciati, persino nella baixa. Superiamo il campo martiri della patria, pieno di galline, anatre, pavoni e ubriaconi. Più in là, statua enorme di medico guaritore, inzeppata di ex voto: devozione popolare. Primo miradouro (belvedere), prima incontro con erasmus vicentina, primo tram giallo in discesa iper ripida. Utilizzo la toilette (memoria) di un centro sociale, arredo vintage e da cui proviene musica anni ’50. All’Accademiu, lì dove non te l’aspetti, un campo da basket al terzo piano e accanto giovani donne che imparano la danza del ventre. Il palazzo dell’Alentejo. Assaggiamo (e gettiamo senza aver gradito) un pessimo liquore di ciliegia. Praca do commerco. Adamastor che dalle pagine di Ricardo Reis si trasmuta nella “piazza degli scoppati”. Fernando Pessoa, immobile dinanzi la Brazileira toglie il gusto a qualcosa. Più significativa la statua dello Chiado. Una gran brezza ci costringe al ritorno. Di sera, la prima delle feste erasmus, al muro gigantografia del topo di casa, e Ginevra in un angolo a spiegare al mio amico intontito, cos’è il desassossego, qual è il fascino della città, che può sembrare pure brutta, ma. Mai più incontrata, eppure ogni sera allungavamo il collo. Giusto avremmo desiderato descrivergli l’incanto per le scoperte dei giorni a venire. Il castello dei mori, che pure mi è costato un vaffanculo dall’italia, e certe stradine e certe macerie di alfama. Compreso un pranzo ignobile in mezzo ad un isola pedonale, nel quartiere che si preparava alla gran festa di sant’antonio, festoni sparsi ovunque, e poster giganti di artisti quali Jessica, Anna Ritta e ToZé Morais. L’Oriente di Calatrava (e altri ancora). La grigliata di erasmus italiani con barbecue approssimativo e discorso chilometrico con una tizia di alba sul tema del divorzio (sul quale c’è stato da poco un referendum in Portogallo), su veltroni e le sue chances, sul diritto alla casa, e altre cose che, dopotutto, ti tengono lontano dal mondo. Una coinquilina di fianco, riconoscendomi a stento, mi dice, sì, ma tu chi sei? Il giorno dopo, ci rendiamo conto di come le donne portoghesi soffrano, sopra la media europea, di zoppia e strabismo, forse per via dei saliscendi sconnessi e di antiche tare genetiche. Una di queste, in metro, ci chiede come sta il papa, bene, grazie, gli riporto i tuoi saluti. L’odore di muffa dei vecchi androni. Riempirsi di Superbock ché la Sagres costa un euro. Prima di arrivare a Sintra, una giovane donna ride della nostra capacità a prendere le misure con la macchina obliteratrice locale. Quasi mi innamoro della sua risata ma poi desisto. Sulla sommità del castello dei mori (un altro) ricevo telefonata dall’italia di convocazione ad un colloquio di lavoro, e se mi buttassi giù? Un sito internet conferma che un amico di famiglia è riuscito a guadagnare un assessorato divertente, così come preannunciava, orgoglioso, il figlio. Con una Seat Ibiza, in strade semi deserte, raggiungiamo prima Batalha, poi Porto (splendida al primo colpo d’occhio). Uno scazzo da brillo per una festa drum & bass, quasi compromette l’armonia. Una bevuta di porto in cantina ricompone gli animi. Coimbra, la studiosa, si presenta vuota e poco interessante. Ci lamentiamo del sorriso mancante di una patatina smile, coll’impressionante cameriera del pizza hut. Degli erasmus tedeschi ci raccolgono e ci portano all’unica festa della città. Dove siamo bravi ad imbastire, con chiunque ci capiti a tiro, un noto gioco di calcio, la “tedesca”, che scopriamo chiamano “brazileira”. Con uno spagnolo, si discute del carattere degli italiani, partendo dall’utilità del contropiede. Lui ne approfitta e mi fa una menata sulla inutilità degli scioperi generali (ce n’è stato uno in Portogallo il 30 maggio, pare grandioso). Oceano a Negres e vicino Caldas de Reinha, col cameriere amante di calcio che ci scruta quasi fossimo quello che sempre avrebbe voluto essere: un tifoso dell’italia. Di ritorno a Lisbona, la maschera di Giangi, il vicentino, che bestemmia con DIO PEPE!, brinda con CION CION!, e canta, impostato, una lacrima sul viso. Le folle oceaniche della notte del dodici giugno, vigilia di Sant’antonio, tutta Lisbona in strada, tra barrio alto fino al castello. L’alba, di nuovo sotto Adamastor, incelofanato. La tomba di Pessoa, la torre di belem, il pasteis de nada e la vacanza che corre a conclusione. Insomma molto bene, se non fosse per qualcosa da registrare. Perché è come se mancasse la parola fine. Qui come lì.

19.6.07

a (ri)leggere i quotidiani

Il sofà della camera è comodo, le molle, dopo tanti corpi che vi son seduti sopra, si sono umanizzate, formano un leggero avvallamento, e la luce della lampada sulla scrivania illumina con buona angolatura il giornale, non sembra neanche un albergo, questo, è come trovarsi a casa, in seno alla famiglia, al focolare che non ho, se mai l’avrò, sono queste le notizie della mia terra natale, e dicono, Il Presidente del Consiglio, accompagnato dalla fedele moglie Flavia, ha partecipato alla solenne inaugurazione della restaurata cattedrale di Noto, che nome curioso, non ricordo dove si trovi, ah, in Sicilia, è assolutamente splendida, più di quanto immaginassi, dichiara, mentre finge di ignorare il coro di fischi che lo attende all’arrivo ai piedi del duomo, Scandiscono slogan, urlano, Buffoni!, Venduti!, per quanti politici che si vendono, quello della politica dovrebbe essere il mercato più liquido in giro, Il monumento è il gioiello del barocco siciliano, la cupola e le navate crollarono miseramente sotto il peso dell’incuria e delle crepe aperte dal terremoto del ’90 il 13 marzo millenovecentonovantasei, novantasei, avevo dodici anni, è naturale che non ricordi, Ariano Irpino protesta contro la riapertura della discarica di Difesa Grande, giorni fa il Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania Guido Bertolaso, proprio ad Ariano era stato circondato mentre si trovava a bordo della propria auto dalla folla che gli aveva impedito di scendere dalla vettura, si cerca una mediazione, il sindaco Gambacorta è stato convocato a Roma, una matassa intricata questa dei rifiuti, quasi si dovrebbe affiancare al tributo di scopo (la TARSU?) ad una paganeggiante invocazione alla potenza delle scope, Parte in salita il vertice per il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, scontro sulle pensioni, Rifondazione Comunista si oppone, contrapposizione che si ripete da anni tanto da poter immaginare pensionati che hanno scampato i tagli per decorrenza dei termini, L’Airbus ha progettato il Super Concorde che permetterà di raggiungere New York da Parigi, in appena due ore, nel duemiladodici è previsto il primo volo, avrò ventinove anni scarsi, purché sia in grado di pagare il biglietto a cifre che toccano i duecentomila dollari secondo i calcoli attuali, purché abbia qualcosa da fare nella Grande Mela arrivandoci dalla Francia, La facoltà di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia si posiziona terza nella classifica stilata dal Censis, dietro Padova e Trento, escluse le private, mangiate in un boccone, rimanere all’università senza clamore, prospettiva da cogliere subito o perdere per sempre. La pagina che riferisce tranquillamente simili orrori cade sulle ginocchia di Maynardo, addormentato. Una folata improvvisa ha fatto tremare i vetri, il caldo si abbatte con la forza di un’onda. Per le vie deserte di Roma vaga iridescente lo spirito del tempo.


Scopiazzatura di pagina del romanzo di Saramago, L’anno della Morte di Ricardo Reis

18.6.07

rebus (a progetto)

c'è che se t'allontani un attimo dalla rete, ne vieni travolto, tenti di riprendere il filo, ma i fili son cresciuti a dismisura, niente a che vedere con quanto lasciato. c'è che se t'allontani un attimo dall'italia, rientrando, guardi tutti stralunato, ogni singola (e solita) stortura nazionale con dose di disgusto potenziata, e altro che jet lag, è questione di fegato (ri)cominciare. c'è che, a rigore, dovrei raccontarvi di lisbona, porto, coimbra, joel silva e tutti i fenomeni che m'hanno accompagnato durante il viaggio in terra lusitana, ma pochi attimi fa, un tizio di modena mi ha offerto di collaborare con la sua università con un dottorato, io che vorrei il titolo quasi senza frequentare, con altre responsabilità, altri traguardi possibili. io, insomma, che più confuso, come ora, non sono stato mai. c'è chi sfida la mia sostanza, e io, costretto, a rispondere, a tono, a poca distanza.



l'avellino è in serie b, a termine di una partita sofferta, quasi mal giocata, e decisa da un gol capolavoro di un giovane panchinaro che, durante tutta la stagione, s'era distinto per il poco che ha combinato. poi il pitone mannaro ed evacuofelice hanno timbrato la festa. questo già lo sapete. volevo solo confessare che io ho festeggiato, ingannevole, con la sciarpa, biancoverde, dello sporting lisbona: a futura memoria!

6.6.07

sto un po' fuori...


...mi raccomando le piante!

3.6.07

corsi di recupero

il governatore della banca d'italia, mario draghi, nella sua relazione annuale, tra gli innumerevoli dati messi in fila, ha ricordato che un quindicenne meridionale su cinque si trova in una condizione di "povertà di conoscenze" che ne segnerà, inevitabilmente, le chances di vita future. ma c'è di più: secondo un'indagine ocse, riportata oggi da tal alessandro de nicola sul sole 24 ore, "si arriva al paradosso che il 4 affibbiato allo studente del nord vale quanto un 6 o un 7 nel sud. la capacità in matematica del primo è superiore a quella del secondo, anche se quest'ultimo ha tre voti in più."

scoprire le proprie "insufficienze a distanza"- dato per certo che il divario, nel breve torno di tempo che ci separa dai nostri anni scolastici, non sia mutato - offre la medesima sensazione del ritorno di un'eco fragorosa che riporta un insulto, per di più statisticamente dimostrato, alla nostra intelligenza e addossa un'ombra indelebile sui nostri stentati risultati scolastici. tuttavia, invece di reagire scompostamente e mostrare, con orgoglio, quel che, bene o male, sappiamo, preferiremmo di gran lunga, e da meridionali, sostenere, magari con profitto, lezioni di recupero serale nei licei del nord che volenterosamente volessero ospitarci.