31.1.08

supertramp

l'uomo che si rifugia in natura per via della natura dell'uomo. veolia, multinazionale del trattamento dei rifiuti, si rifiuta di partecipare alla gara per la gestione del termovalorizzatore di acerra. se anche volessimo darci un taglio con 'sta sporca società, non siamo mica in america, intorno è contaminato, noialtri troppi, non troveremmo terra sufficiente per avventure nelle terre selvagge.

28.1.08

24.1.08

ode a prodi. di una estetica del Dimesso

voglio guardare negli occhi chi mi vota contro. è l’ultimo desiderio espresso da romano prodi quando capisce di aver perso la sua maggioranza e con essa, per la seconda volta, e definitivamente, il governo del paese. ma chi gli vota contro sfugge. divaga. e gli occhi li rotea a velocità strabiliante. mentre prodi li serra, li restringe, li socchiude, incorniciati come sono in una espressione di fissità, che tanti, troppi esperti di Immagine giudicano perdente. il suo è l’atteggiamento di chi seziona scrupolosamente la realtà prima di sanzionarla, di chi modera, soppesa le parole prima di spenderle, a costo di apparire incerto, afasico, inconcludente. di formazione è un economista, nell’arena zeppa di arringatori. modellizza e semplifica, il resto cavilla e complica. chi gli vota contro ha fatto la sua fortuna nell’altra italia, la più profonda, coi fuochi d’artificio lessicali, gli ammiccamenti clowneschi, il parlar difficile, azzeccagarbugliesco, "la chiacchiera estenuata e estenuante su un argomento di cui mai si dubita della rilevanza, e in cui emerge il retore più disinibito, spesse volte l’imbonitore", la chiacchiera che stupisce, istupidisce, non istruisce le masse. ché i più non debbono accedere alla verità. al massimo una verità dissimulata. tanto è vero che nei dibattiti le forze politiche strumentalizzano i Numeri, distorcono le evidenze. non ci si confronta su un terreno comune, oggettivamente delimitato, si tende a sottrarsene, a sviare. uno dei difetti della sinistra radicale è quello di lasciar soccombere, al suo legittimo diritto di “rivendicazionismo sociale”, quello più essenziale della chiarezza. d’altra parte si è costretti a giocare d’immaginazione quando si prefigura l’altro mondo. così mentre il discorso politico evoca soluzioni, illude che siano praticabili, dietro l’angolo, rivoluzionarie, “pronte al minuto”, nello stesso istante passa il messaggio che non si è disposti ad assumersi responsabilità di governo, che si preferisce rimanere fuori dal Sistema, dunque fieri della propria immaturità politica. percorsi che i più non sono in grado di seguire a prescindere dalle posizioni. di là l’eterno centro, a rimorchio della clamorosa retromarcia innescata dal papato di ratzinger: la sconfessione, inaccettabile, della chiesa conciliare che semplificava la dottrina. lo stesso paradosso lessicale degli “atei devoti” è culturalmente inaccessibile alle masse, benché sui media, sapientemente manipolati dalla conferenza episcopale, imperversino le loro elucubrazioni. della destra italiana, poi, non ne parliamo. la chiarezza delle intenzioni, al momento, è fuori della sua “portata umana”. ad oggi, le sue insegne si reggono solo grazie ad un macroscopico, e mai sanato, regime televisivo, propaganda, ottundimento delle coscienze. dunque, oggi con romano prodi si perdono, tutt’insieme, l’antiretorica, il pragmatismo, l’onestà, il coraggio e la fatica di governare un paese oggettivamente scombinato, socialmente anarchico, istituzionalmente debole, economicamente stremato. per avere in cambio la prospettiva, indubbiamente d’interesse generale, di schivare il referendum, di salvaguardare il partitino da cinquecentomila voti, di serrare le clientele in vista di una campagna elettorale permanente, in cui i discorsi sull’amore familiare rendono bene così come la vitalità di un paio di occhi che roteano. o la citazione, inaspettata, della più patetica delle poesie di neruda che entusiasma una platea che si ostina a ritenere d'animo semplice. maynardo

caduto

...non siamo mica all'osteria... il senato non approva. franco marini

per un'agonia diversa

avevamo invitato a non parlamentarizzare la crisi. era una scelta necessaria anche rispetto alle tante posizioni di queste ore, che hanno confermato che è venuta meno la maggioranza politica e numerica. per evitare un'inutile agonia ci troviamo oggi costretti a non rinnovare oggi la fiducia al governo prodi. giuseppe scalera

d'accordo con se stessi

voto no al governo per coerenza con la posizione di opposizione a sinistra assunta da sinistra critica dopo il protocollo sul welfare, la legge finanziaria, vicenza e le missioni militari. da quanto affermato dal presidente prodi non c'è ragione per cambiare posizione. il mio è un no alla fiducia per una questione di coerenza politica e morale. la crisi di questo governo è sociale e di credibilità. franco turigliatto

per qualche asl in più

mastella e barbato, per carità: salvate il soldato ryan, e cioè il povero cusumano, che rischia di morire nella trincea, avendo equivocato gli ordini del capo. magari fatevi dare cinque asl in più in campania... francesco cossiga

campanilismo

pezzo di merda! tommaso barbato rivolto a nuccio cusumano

disciplina di un partito (a tre): quando contarsi è facile

cusumano? chi vota come noi, come me e barbato, è nel partito. chi vota contro, è fuori dal partito. è evidente. clemente mastella

contesti

ci vuole ammazzare e lo rieleggono pure. contestatore solitario si avventa contro l'auto di prodi

la gastrite di bruto

nonostante le precarie condizioni di salute dovute ad un leggero malore, anche il nostro segretario clemente mastella, sta raggiungendo roma accompagnato da un medico. tommaso barbato

i guerrieri della parlamentarizzazione

quell'autentico guerriero che corrisponde al nome di romano prodi, ha deciso di andare al Senato a chiedere la fiducia. oliviero diliberto

23.1.08

60° anniversario Costituzione

o andiamo al voto o c'è la rivoluzione. troveremo le armi. umberto bossi

22.1.08

immobili altalene

non ho molta sicurezza nel mio lavoro, almeno non nel modo in cui dovrebbe essere... in italia uno è precario da giovane poi prende un posto sicuro e torna precario da pensionato come me. tommaso padoa schioppa

21.1.08

il mondo confuso. jimmy prodi

I Radiohead? Sono merda! Robert Plant

Perché quegli inutili festeggiamenti? chi festeggia una condanna 5 anni crea nell’opinione pubblica l’idea di essere abituato a sentenze e condanne! oppure l’idea che l’unica cosa che lo preoccupava fosse quella di doversi dimettere! Come si fa a non rendersi conto che l’immagine della Sicilia è, per forza di cose, legata al suo Governatore?
Gianfranco Micciché

Abbiamo sempre saputo che Cuffaro con la mafia non ha nulla a che fare, sono certo che in appello cadranno anche queste altre accuse che in primo grado si sono manifestate. Cuffaro aveva espresso con chiarezza l'intenzione di dimettersi se fosse stato condannato per mafia, ed avrebbe fatto bene, ma noi eravamo certi che non avesse nulla a che fare con la mafia ed io sono certo che in appello cadranno anche le altre accuse.
PierFerdinando Casini

Un basta che non riguarda i dettagli per quanto dolorosi e avvilenti di un'inchiesta giudiziaria faziosa e pregiudiziale, condotta con abuso di regole inquisitoriali, a partire dal ruolo inaudito e patologico delle intercettazioni. Un'inchiesta che si è presto trasformata in gogna mediatica, privazione della libertà personale di una mia familiare incensurata e sempre a disposizione dell'autorità penale.
Clemente Mastella

Io non lascio!
Alfonso Pecoraro Scanio

156 senatori con il centrodestra, 158 con il centrosinistra. Poi se ne è andato Turigliatto: 157 pari. Poi se ne sono andati tre mastelliani. Scendono a 154. Fisichella sta lì lì e sono 153. I diniani sono attestati su un granitico forse. Potrebbero scendere a 150. Nemmeno se Napolitano nomina 14 senatori a vita si salvano. Prodi a casa e fateci votare.
Francesco Storace

Quel rigore senza moviole l'avrei dato anch'io.
Cesare Gussoni

L'uscita dalla maggioranza dell'Udeur è da un punto di vista costituzionale irrilevante ai fini della sopravvivenza del governo. Secondo la Costituzione, il governo può essere rovesciato solo da un'apposita mozione di sfiducia, collettiva e non individuale. D'altronde l'uscita dalla maggioranza non comporta neanche il rimpasto di governo, perché l'Udeur al governo non ha più nessuno. Per presentare una mozione di sfiducia al Senato occorrerebbe un numero di firme che i senatori dell'Udeur, essendo tre, non hanno, e certamente non saranno né Forza Italia, né l'Udc, che ormai è a un passo dall'entrare nella maggioranza, né An a firmare detta mozione. "Il consiglio che posso dare al presidente del Consiglio Romano Prodi è 'resistere, resistere, resistere', e a tal fine nominare come ministro della Giustizia colui che ha inventato questo slogan, l'ex procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli.
Francesco Cossiga

Mi sfuggiva da tre giorni.
Romano Prodi

Mastico coca ogni giorno, al mattino e guardate come sto!
Hugo Chavez

In un sistema complesso e instabile, gesti piccoli e isolati producono conseguenze imprevedibili e sproporzionate. È il famoso battito d’ali di una farfalla che provoca un uragano.
Marcello Cini


20.1.08

prove tecniche di scrittura. dopo l'afonia

per le strade di roma erano giorni di gennaio, tra noi si scherzava filmandoci al bancomat. flusso umano scorreva di continuo sul corso del consumo. eppure c'era dell'altro che mi sfuggiva. perdevo parole di cui prima conoscevo sicuramente il significato, tanto per cominciare. e nel mezzo del fluire ininterrotto, assorbivo inerte mozzichi di conversazioni, scarti di luce, pezzi di immagini vincenti o pochissimo convincenti. veline al vento a braccetto di calciatori al tramonto. persino tu, naturalmente con un nuovo niente da dire. una casetta a piazza di pietra. il paradosso di un villaggio urbano disperso che si addensa al centro per compere, per poi scomparire.

16.1.08

campane a morto dal campanile del centro

sandra lonardo in mastella, presidente del consiglio regionale della campania, è agli arresti domiciliari, in ceppaloni. le viene contestato il reato di concussione, art. 317 del codice penale, il più grave dei reati nella pubblica amministrazione, per aver concusso, tra l'altro, il governatore della campania, antonio bassolino. lo avrebbe costretto a ratificare la nomina di un alto dirigente dell'asl di benevento. è prassi ben consolidata, nel paese, che suddetto tipo di nomine sia a disposizione di questa o quella consorteria politica, a scapito del merito, dell'indipendenza, della trasparenza, con o senza intento criminoso. il provvedimento riguarda altre ventitre persone, tra cui diversi esponenti dell'udeur, due assessori regionali, un paio di sindaci, un prefetto, non ultimo il ministro di grazia e giustizia, compagno della lonardo, il quale ha annunciato, alla Camera, le dimissioni, respinte dal capo del governo. l'intero emiciclo, con poche eccezioni, ha espresso piena solidarietà al ministro dimissionario, evitando di soffermarsi sul merito delle accuse. qualcuno ha parlato di emergenza democratica. altri di sconsiderato attacco da parte della magistratura. a prescindere della tenuta dell'impianto accusatorio, siam convinti, e non da oggi, che la liquidazione politica dei tanti "sistema-mastella" sia una soluzione e non un dramma per il governo di questo sventurato paese. che quelli come noi non governano.

15.1.08

il papa cosa pensa dell'etica italiota?

non mantengo i segreti. spesso diffondo ciò che sottovoce mi è stato rivelato. d’altro canto tollero ogni sorta di meschinità, eccetto il falso, che sia manifesta pure all’avversario. a carte scoperte, ognuno giochi come vuole, credo. però le carte restano stracoperte. così che la trasparenza diventa la mia forma di resistenza.

8.1.08

il rientro dei supereroi campani restituisce il Benessere perduto: di una preghiera laica (e retorica)

noi che costruiremo un paese migliore
senza mondezza
con scientifica autorevolezza
dopo prove ripetute, sacrosanti errori, incuranti delle beffe
noi che pagheremo l’ultimo dei debiti della generazione peggiore
senza lamenti
schivi senza esser schiavi
dopo aver sofferto per la morte dei padri, rielaborato il lutto
noi che supereremo i paesi migliori
quelli senza immaginazione
con imprevedibile scatto d’orgoglio
dopo aver mondato le teste, sconfitto le bestie (e accantonato il resto)
noi che vivremo un paese felice
senza violenza
dopo esserci raccolti sull’ultimo ammazzato, dopo aver perdonato l’ultimo killer
per la superstizione si vedrà
noi quelli che tornano a casa
perché altrimenti sarebbe disertare
opporremo il più fermo dei rifiuti a bruciare il nostro futuro

5.1.08

mia moglie si Ttroga

domani è il grande giorno. si celebrano le elezioni per la presidenza di quartiere: l’evento dai più individuato come il caucus di pietralata. in mattinata gli otto vicinati che lo compongono, dal primo che confina col tiburtino, all’estremo opposto che s’affaccia sulla nomentana, si riuniranno in assemblea. ognuna di esse nominerà tre delegati che nel pomeriggio sceglieranno il gran capo dei prossimi due anni. si è a lungo dibattuto su dove effettuare l’assemblea generale. alla fine si è preferito un ritrovo che non scontenti nessuno. l’appuntamento è per le diciotto sotto le ali di una delle tante pompe di benzina che si ripetono, insistenti, lungo la strada. incerto è l’esito delle votazioni. il presidente uscente per regolamento non può ricandidarsi. in ogni caso tutti si dicono insoddisfatti del suo operato. a tutti, poi, salta all’occhio come si sono divise le generazioni. i vecchi, che vivono qui da trent’anni o più, vogliono spendere il resto della loro vita per accrescere la vivibilità del posto, hanno scelto di morire qui perché altrove non se la sentono. i giovani, invece, sono esausti. vogliono scappare e spenderebbero volentieri i risparmi di una vita (quella dei loro genitori, compresa la casa) per puntare a quartieri più centrali, verso la densità urbana. i primi considerano i secondi degli irriconoscenti, degli utopisti. i secondi si aggrappano ad un concetto di welfare generazionale, ben espresso dal loro opinion leader, pino. se la generazione che li ha preceduti ha munto da uno stato sociale incredibilmente generoso, che oggi, in bancarotta, chiude i rubinetti, è naturale che a compensare siano le finanze familiari. logica, non inconsapevole etica del bamboccione!

il caucus dell’iowa, d’altra parte (del mondo), ha visto la vittoria di barack hussein obama, nel campo democratico, e di mick huckabee, per i repubblicani. un negro e un telepredicatore per la nuova america. i tre milioni di abitanti di questo sperduto stato del midwest, grande mezz’italia, granaio d’america, 90% della popolazione bianca, ….biofuel, ………, (lunga vita ai pezzettini d’informazione premasticata!), secondo luogo comune son già finiti nel dimenticatoio per i prossimi quattro anni. i riflettori dei media sono ora puntati sul new hampshire. in realtà des moines (capitale dell’iowa) è una delle tappe del viaggio di sal paradise (jack kerouac) e dean moriarty (neal cassady), narrato nel celeberrimo on the road. milioni di lettori, i più sono ancora adolescenti, si imbatteranno, dunque, nell’iowa nei prossimi quattro anni. probabilmente, seguendo una parabola discendente, nei prossimi quaranta. che poi proprio a des moines ha sede il Des Moines Art Center, il museo che ospita uno dei dipinti più celebri di edward hopper: automat del 1927. avete presente? secondo i critici d’arte, una delle rappresentazioni più significative di alienazione urbana. quella che, con soluzioni opposte, i vecchi e i giovani vogliono combattere a pietralata. edward hopper è il pittore preferito di una mia amica, di nome mattina (non martina). me lo confessò un paio d’anni fa ad una mostra dei fumetti di andrea pazienza. incassai, sorridendole. ultimamente mi son reso conto che il mio pittore preferito è lo sconosciuto che ha eseguito i quadretti naif esposti in un alberghetto di orvieto, in cui soggiornammo, una notte, quindici anni fa. la televisione era ancora rassicurante, a quel tempo e i fondi sovrani non spaventavano i mercati finanziari.

3.1.08