rebus (a progetto)
c'è che se t'allontani un attimo dalla rete, ne vieni travolto, tenti di riprendere il filo, ma i fili son cresciuti a dismisura, niente a che vedere con quanto lasciato. c'è che se t'allontani un attimo dall'italia, rientrando, guardi tutti stralunato, ogni singola (e solita) stortura nazionale con dose di disgusto potenziata, e altro che jet lag, è questione di fegato (ri)cominciare. c'è che, a rigore, dovrei raccontarvi di lisbona, porto, coimbra, joel silva e tutti i fenomeni che m'hanno accompagnato durante il viaggio in terra lusitana, ma pochi attimi fa, un tizio di modena mi ha offerto di collaborare con la sua università con un dottorato, io che vorrei il titolo quasi senza frequentare, con altre responsabilità, altri traguardi possibili. io, insomma, che più confuso, come ora, non sono stato mai. c'è chi sfida la mia sostanza, e io, costretto, a rispondere, a tono, a poca distanza.
l'avellino è in serie b, a termine di una partita sofferta, quasi mal giocata, e decisa da un gol capolavoro di un giovane panchinaro che, durante tutta la stagione, s'era distinto per il poco che ha combinato. poi il pitone mannaro ed evacuofelice hanno timbrato la festa. questo già lo sapete. volevo solo confessare che io ho festeggiato, ingannevole, con la sciarpa, biancoverde, dello sporting lisbona: a futura memoria!
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