25.5.10

la razionalizzazione delle rese

sicuramente è un tempo parecchio strabiliante a viversi, nel quale i gabbiani si sostituiscono ai piccioni di città nello spiluccare dalle ciotole dei gatti randagi e alle pompe di benzina si dissolvono i pachistani, sono ritornati i vecchi gestori, erano a godersi la pensione al circolo due di bastoni del quarticciolo. la borsa cola a picco ogni giorno e nessuno sente il bisogno di serie analisi economiche quanto dei vecchi sapori perduti come "o pollastro mpettonato", ah, se solo ci fossero donne ancora capaci di cucinarlo. capiprogetto sfiancati si sfaldano i legamenti crociati anteriori, amministratori delegati di controllate del ministero dell’economia e delle finanze sfilano in nerazzurro per l’ufficio, al suono di pazz’amala, e poi magari lasciano la baracca come mourinho. per il resto ci mangiamo le unghie, compresi i pollici, e nell’attesa di una sfiga greca, veniamo aggiunti su faccialibro da nipoti infanti che da quando sono nati, li abbiamo visti sei volte, tenuto conto di battesimo e comunione. ascoltiamo musica solo su utube e per fortuna nelle librerie trasmettono ancora vecchi brani di fossati. lavoriamo scoordinati e peggio ci amiamo cosicché l’unica traccia di socialità vibrante è la scala mobile della metropolitana nell’ora di punta. e mai resa fu più serena.

16.5.10

aut aut autunnale

per chi o cosa continuo, a volte ritto, a volte costretto? per un paese inerme, vuoto strabocchevole di sentimenti? per una donna ostinata a cambiare perché mi crede un baro? per un padre vittima di un'accelerazione impensata della storia? per un fratello, unico nel conformarsi agli umori della folla? per un amico impietoso sulle ragioni che legano il come siamo al com'eravamo? per un padrone avido di riscuotere il meglio di me senza concedere né istruzioni né senso? non lo so. mi conforta solo pensare che sono la casualità che unisce tanta incerta umanità.

13.5.10

trame di un canto

mia madre è una ragazza
che il giorno del suo compleanno
non dorme e si dispera
perché non vuole invecchiare

12.5.10

il tempo liberato dal capitalismo distopico

c'è un gran numero di persone in cerca di occupazione
che sono in pauroso aumento i fotografi non professionisti

10.5.10

la coscienza infelice

stanco di prendere ordini da un fesso?

8.5.10

new lumpenproletariat

di mattina lavoro al nono piano di un torracchione
di sera dormo in un disordinato garage sulla strada

6.5.10

speculativa

... è il mutuo il pensiero peggiore del mondo
che ho intorno
tasso fisso con l'euribor c'è chi sta impazzendo
da un anno
come stai, brunori sas


si cammina a passi pesanti perché della città restino impresse immagini di una selva di gambe che si incrociano in main street, senza che le teste interessino. nel centro direzionale semicentrale, incelofanato con un ponteggio da dieci milioni di euro per lavarne i vetri, uomini(cchi) giungono affannati da milano, di prima mattina, ché la compagnia di bandiera (francese?) offre un servizio passeggero, nervosi perché il blackberry avvisa che piazza affari ha aperto male. raro che si discuta del merito delle cose però tutti hanno ragione e ci tengono a precisarlo, di premessa, di principio o di postilla. noi quelli che fanno le battute a profusione, talvolta rilassano, altre distolgono. le battute di per sé non vogliono mai la verità. nonostante quanto si dica in giro. il debito pubblico tiene. almeno il tempo di un altro annuncio.

3.5.10

respiri

la manovra lacrime&sangue preparata dal governo greco, nel paese aggredito dalla crisi del debito sovrano, taglierà, tra le altre cose, le pensioni d’anzianità per lavori usuranti previste attualmente anche per i trombettieri (la prolungata attività provocherebbe il reflusso esofageo). ora, la crisi provocherà un altro tipo di sbuffi per cui, forse, se ne esce solo se si impara a respirare.

2.5.10

il giuramento di sambucuccio

di recente provo a scrollarmi di dosso cumuli biografici, dunque resta poco da raccontare perché in fondo il resto è troppo abnorme, anomalo, anormale. capita così di preservare una calma atarassica a dispetto di naufragi sentimentali, slavine relazionali, vuoti esistenziali, una vita senza ali, però a tratti, riemerge prepotente follia, a forma di vittimismo immotivato, cazzeggio ripetuto, lunghe tirate con argomentazioni ardite, sviluppate dove sono gli intellettuali. d’altra parte, l’unico elemento che distingue le nostre stanze, per il resto del tutto identiche, è la disposizione del pc portatile, stravolto sul letto o abbarbicato sul soffitto. leggere appesantisce quando farlo toglie spazio al mondo, di un mondo già ristretto all’open space di una società partecipata per intero dal ministero dell’economia e delle finanze, teatro di scorribande leghiste, posto di lavoro per figli di senatori in pensione, piuttosto antipatici perché vivono nell’imbarazzo una vita all’ombra di ciò che è stato. non gli opponiamo nessuna biografia, figli di nessuno se non di una regione che non conoscono perché lontana cento chilometri o poco più e quanto basta per ignorarla. reagisco ed il mio, per ora unico, acquisto critico diventa l’alta velocità roma-napoli. alcuni continuano a preferirle la panda gpl. meglio ancora se di colore verde.

1.5.10

fini glocali

alle 4:23 di un venerdì sera alcolico
ai 16 presenti di via del pigneto
venivano distribuiti cartoncini
detti flyer