27.6.13

buddha bar

che poi dispiace più per il berlusconi uomo

26.6.13

chiedersi cos'è un uomo

gli artisti vogliono tutti i mondi possibili,
tranne quello che è loro imposto

andré malraux

21.6.13

nel momento della scelta

il limite di cui qui si parla non riguarda la giustezza di questa o quella idea o teoria, bensì la distanza immutabile che rimane fra qualsiasi teoria, idea o opinione da una parte, e la realtà dall'altra. né sapere che la distanza esiste aiuta a conoscerla quando conoscerla importerebbe. nel momento presente - il momento della scelta e della decisione - non si sa mai nulla: si è quello che si è. si può sapere che non si sa, ma non che cosa sia quello che non si sa, e che importanza abbia. si erra per situazione. è infatti possibile evitare di violare le regole conosciute, ma gli errori fatali non li si conosce che dopo averli commessi. l'incertezza che è in lui e attorno a lui, l'uomo non può fare a meno d'ignorarla. in un certo senso, anzi, deve negarla: non per agire (come vogliono i pragmatisti), ma per essere, o meglio, perché egli è. quindi, la preoccupazione più sbagliata di tutte sarà quella di evitare l'errore: errore, infatti, apparirà tutto ciò che non s'accorda con un'idea o una dottrina preconcetta, quando invece si tratta di rispondere all'imprevisto in modo impensato e rischioso.


l'estate del 1914 - nicola chiaromonte

19.6.13

ponte mammolo

e continuavo a vedere al posto dei tatuaggi
delle ferite di guerra

18.6.13

valle del cervaro

qui vince chi si fa giunco
non chi prova a diventare fiume

11.6.13

le visioni

quando subii un trauma, così brutto, che poi me ne feci una malattia"

10.6.13

roma liberata


7.6.13

burocrazie

è molto più facile governare senza progetti
e sminuzzando i fatti

6.6.13

su un tavolo da disegno

per iniziare a scrivere
ho bisogno di certe condizioni
della scrivania libera
e di poter guardare lontano
sarà perché ho cominciato
su un tavolo da disegno inclinato
in una mansarda con vista su monti particolarmente verdi
e ora che rubo parole
tra carta straccia e neo-anglicismi
ora che ho davanti facce stracche e sfiduciate
che sono il mio specchio più fedele
ora scrivo sempre delle solite tre idee
ossessive, variamente intonate
tre idee che attecchirono nel mio io
e che forse vale una vita interpretare


5.6.13

casal lumbroso

la nostra crisi si chiama
paura di diventare un paese marginale
quando non si è mai passati per il centro 

4.6.13

sulle smart cities

nessun passato architettonico è così pesante
come quello che grava sulle spalle degli italiani

per puntare all'intelligenza (smart)
bisogna prima che la città cresca
e cresca bene, in salute
ovvero che i suoi arti siano ben sviluppati
le consentano un movimento fluido
che sia pienamente accessibile
comunità di ricchi e di poveri
incontro di differenze
spazio di democrazia

3.6.13

l'arte della difesa

chi sa, non parla
chi non sa,  parla