19.1.06
18.1.06
sala d'attesa

e poi un paio di signore parecchio informate sulle ultime vicende della cittadina, nemmeno pettegole, solo a conoscenza di fatti che hanno scosso la comunità, era parente colla cugina di quello del bar, a via roma, la velocità, è peccato, è destino, che vuo’ fa’, sospiro cinematografico e via a non pensarci più, è questione di ore e sarà già tempo di aggiornare il repertorio. viavai dalla segretaria, il certificato medico è pronto?, poi scorrono fuori, alcuni li riconosci, anni&anni di non vedersi, invecchiato l’uno, invecchiata l’altra, tu irriconoscibile, resti seduto, immobile a ricomporre alberi genealogici oramai smarriti, un tempo prossimi, chissà cosa fara?, chella là, chella là… sbadigli, gare a fissare oggetti inanimati, batto la bionda che presa dallo sconforto, distoglie lo sguardo. ancora conversazioni tipo: ticket, ministero della sanità, colesterolo, condimenti acqua&sale, diabete, quello che mangiavo una volta non lo mangio più, sono ingrassato di ottanta chili e non me ne sono nemmeno accorto, io sì, risponde l’altra. sfoglio chi&oggi, ferilli&hunziker in quantità, divorziata da questo, esco con quello. leggo solo i titoloni e con rammarico noto di non riconoscere alcune facce, alcuni cognomi. si vede che il gossip mi sfugge. come le ore. i pazienti che mano mano entrano. le luci s'abbassano. sono rimasto solo. l’ultimo paziente esce. è il mio turno. respiro. entro. la porta si chiude. malato sì, ma fino a che punto?
Pubblicato da
maynardo
alle
18:30
6
(con)tributi
14.1.06
riprendere fiato
Pubblicato da
maynardo
alle
19:41
2
(con)tributi
12.1.06
Sig. .......ONI
Pubblicato da
maynardo
alle
18:17
2
(con)tributi
9.1.06
voglia di cominciare
Pubblicato da
maynardo
alle
17:02
1 (con)tributi
5.1.06
deliri da blogstar che non sono perché...
... mai un commentatoreanonimo che m'insulti... prego!
Pubblicato da
maynardo
alle
11:06
6
(con)tributi
3.1.06
post incidente
Pubblicato da
maynardo
alle
15:32
1 (con)tributi
2.1.06
c'è solo la strada
Pubblicato da
maynardo
alle
15:45
1 (con)tributi
1.1.06
non commentabile
(ma pure) un mese sfidante
una settimana importante
un giorno sbadigliante
un’ora tutta nuova
un minuto irrepetibile
un istante, ecco, un istante che se ne va
l’impellenza di scrivere. buttar giù parole che frullano e infastidiscono, sai il rumore del frullatore... mentre tutto intorno piove&vento. e aggrapparsi a quello che non c’è. duemilasei. i numeri sono importanti. le lancette non smettono di scorrere e io odio il ticchettio. però volentieri ci facciamo trascinare. verso nuovi panorami. nuove idee. speranze di ogni uomo cuore-munito. mica è difficile scorgerne di senza. mai come nell’anno che è andato, c’è stato un turnover così vasto di conoscenze. chi è andato via, chi è venuto, chi ha solo fatto capolino (sull’uscio di casa), non c’ha capito granché e se l’è data a gambe. detesto una certa immagine che ho di me. su quella che hanno gli altri, non saprei dire. forse sta tutta qui l’incapacità, non dico di voltare pagina, ma di stare fermo, il tempo giusto, su di una, una soltanto.
Pubblicato da
maynardo
alle
15:12
0
(con)tributi
29.12.05
promemoria
stilo liste targate duemilacinque…allora, libri letti:
Underworld, D.Delillo
Baol, S.Benni
La scuola raccontata al mio cane, P.Mastrocola
Il movente, J.Cercas
Il deserto dei tartari, D.Buzzati
Opinioni di un clown, H.Boll
La banda dei brocchi, J.Coe
Come diventare buoni, N.Hornby
La casa del sonno, J.Coe
L’uomo duplicato, J.Saramago
Herzog, S.Bellow
Vita di Keynes, Harrod
Cecità, J.Saramago
Berlin AlexanderPlatz, A.Doblin
La famiglia Winshaw, J.Coe
Il re della pioggia, S.Bellow
L’immoralista, A.Gide
Ogni cosa è illuminata, J.S.Foer
Chiedi alla polvere, J.Fante
Lo straniero, A.Camus
La peste, A.Camus
La resa dei conti, S.Bellow
Pastorale Americana, P.Roth
L’uomo in bilico, S.Bellow
In Patagonia, B.Chatwin
Mattatoio n.5, K.Vonnegut
Entropia, T.Pynchon
La marcia Radetsky, J.Roth
Aspetta primavera, Bandini, J.Fante
Signor Malaussène, D.Pennac
Letti a metà
Diario notturno, E.Flaiano
L’uomo senza qualità (I vol.), R.Musil
L’informazione, M.Amis
Il tamburo di latta, G.Grass
Da dove sto chiamando, R.Carver
minimo spazio interattivo: quali avete già letto?…preferiti?…consigli?
Pubblicato da
maynardo
alle
11:23
13
(con)tributi
28.12.05
rumore bianco
Pubblicato da
maynardo
alle
10:11
3
(con)tributi
25.12.05
natale con i miei: come dare alle fiamme presepi
e domande strariciclate. roma? È ancora lì! da quanto sei tornato? da qualche giorno! quando partirai? fra qualche giorno! ti manca molto (per finire l'università, non roma)? un po’! londra o marte, la prossima tappa? me ne esco, con un ipocrita, sì, oggi l’italia non è che offra molte prospettive. ma intanto firmerei subito per un lavoraccio sicuro e sottopagato (da impiegato, magari di concetto) al comune di roccabascerana. ambizione vade retro!
finalmente mi scrollo di dosso parentela varia ed esco. respiro. uno sbuffo di vapore. due. tre. silenzio insolito. noto, allora, con piacere che quest’anno non facciamo invidia a baghdad. fino a quando un cecchino, appostato chissà dove, lancia un paio di cipolle a qualche metro da me, boati, sbando e mi vien voglia di rispondergli con un colpo di kalashnikov dritto in fronte. perché non sono violento. è autodifesa.
in mezzo ai ggiovani. auguri a destra e a manca. gente a cui non ho dedicato un minuto nei tre anni che ci precedono. sorriso a metà e smack schioccante.
io, consapevole: no, fabio!
X, risentito: guarda che mi chiamo claudio
io: cazzo, devo scappare. scusa mario!
ad alcuni offro solo il profilo. nell’imbarazzo del primo passo, siamoancoraamicioppureno?, perdo forse l’ultima occasione per chiarirci le idee. e vanno via. senza i miei auguri. cazzo! più in là, la sede provinciale della banca d’Italia ha una finestra illuminata alle tre di notte. e la cosa mi inquieta. tanto.
e una sequela di sms dalle persone più disparate. con le formule d’auguri più disperate. mi limito a rispondere con una stringatezza d’altri tempi, persino uno scarnificato, “auguri!”. che la pace sia con te. pure se scanso messe&sacramenti, processioni&bambinelli, oramai ridotto a laico laido.
tanto che, più empio non ce n'è, un mini-presepio, male poggiato sulla mensola del caminetto della nonna, rovina a terra e si frantuma in mille pezzi. prima bruciamo la capanna di legno. poi con l’indice ed il medio mi diverto ad imitare maradona con la testa della madonna. fino a scaraventarla nella brace più ardente. solo il bambinello, ancora intero, è messo in salvo. abbiamo l’approvazione della devota di famiglia. confidiamo ancora nel paradiso.
Pubblicato da
maynardo
alle
19:35
5
(con)tributi
24.12.05
alla larga dal letargo
Pubblicato da
maynardo
alle
19:34
3
(con)tributi
22.12.05
19.12.05
lazzarone
Pubblicato da
maynardo
alle
10:51
0
(con)tributi
18.12.05
passate letture riaffiorano
Thomas Mann, La Montagna Incantata
Pubblicato da
maynardo
alle
17:31
0
(con)tributi
ultimamente assomiglio di più a me stesso
faccio tanti di quelli errori che all'esame di coscienza, spesso, preferisco stare zitto!
Pubblicato da
maynardo
alle
17:23
0
(con)tributi
16.12.05
notizie false...con attenuanti
Pubblicato da
maynardo
alle
10:16
1 (con)tributi
14.12.05
quelli che...ripubblicano
Quelli che scrivono sui blog perché hanno i figli da mantenere oh yes!
Quelli che di mestiere selezionano i blogger con l’età dei figli oh yes !
Quelli che poi pubblicano i blog oh yes!
Quelli che quando c’è la salute c’è tutto oh yes!
Quelli che perdono la salute e ritrovano la fede oh yes!
Quelli che vanno a messa solo a Natale e pregano in playback oh yes!
Quelli che ai funerali sanno quando è il momento giusto per le condoglianze oh yes!
Quelli che al momento giusto ti farò vedere oh yes!
Quelli che quando mi incazzo oh yes!
Quelli che al giorno d’oggi, nella situazione attuale, alla luce di oh yes!
Quelli che non spengono la luce quando escono di casa per paura dei ladri oh yes!
Quelli che mille lire un euro oh yes!
Quelli che l’inflazione è colpa delle massaie oh yes!
Quelli che prima al supermarket ora al discount oh yes!
Quelli che nelle grandi città tutto costa di più oh yes!
Quelli che nelle piccole città non c’è nulla da fare oh yes!
Quelli che nelle città medie non sentono l’importanza del contendere oh yes! oh yes!
Quelli che il lavoro al sud non si trova oh yes!
Quelli che si rifiutano di emigrare perché questa è la mia terra oh yes!
Quelli che al sud si licenziano oh yes! Oh yes!
Quelli che è tutta colpa della mafia oh yes!
Quelli che la mafia forse esiste ma la Sicilia è bella oh yes!
Quelli che la mafia non ci risulta oh yes! oh yes!
Quelli che non leggono libri per paura di diventare ciechi oh yes!
Quelli che non leggono i libri ma poi li recensiscono oh yes!
Quelli che leggono in metropolitana oh yes! oh yes!
Quelli che la metro è affollata oh yes!
Quelli che i bus sono affollati oh yes!
Quelli che il traffico è aumentato oh yes!
Quelli che poi camminano a piedi oh yes! oh yes! oh yes!
Quelli che non seguono la politica oh yes!
Quelli che la politica non li segue oh yes!
Quelli che votano scheda bianca per non sporcare oh yes!
Quelli che votano a destra per paura degli islamici oh yes!
Quelli che votano a destra perché Berlusconi sparla bene oh yes!
Quelli che votano a destra perché Fini a differenza di Berlusconi è un politico oh yes!
Quelli che vomitano oh yes!
Quelli che i politici sono tutti uguali oh yes!
Quelli che ai comizi sono i primi a far partire l’applauso oh yes!
Quelli che la sinistra non ha un leader oh yes!
Quelli che organizzano la marcia per la guerra oh yes!
Quelli che berlusconi vende fumo oh yes!
Quelli che fumano quando berlusconi vende oh yes!
Quelli che berlusconi lo sopportano loro malgrado, da vicepremier* oh yes!
Quelli che le toghe rosse per via della boccassini oh yes!
Quelli che i magistrati sono psicologicamente deviati oh yes!
Quelli che riformano la giustizia per raddrizzare (psicologicamente) i magistrati oh yes!
Quelli che buttiglione è un filosofo oh yes!
Quelli che sono onesti fino ad un certo punto oh yes!
Quelli che mi raccomando oh yes!
Quelli che gira voce che oh yes!
Quelli che non ci volevo credere neanche io oh yes!
Quelli che tengono alla tv oh yes!
Quelli che tengono al Milan oh yes!
Quelli che non tengono il vino oh yes!
Quelli che detengono il potere solo nel salotto tv guardando il Milan oh yes!
Quelli che mia moglie non è mai in casa oh yes!
Quelli che mio marito non vuole uscire mai di casa oh yes!
Quelli che poi litigano sull’uscio di casa oh yes!
Quelli che hanno tre cellulari, tre schede telefoniche e tre amici oh yes,
Quelli che temono il cellulare perché hanno qualcosa da nascondere oh yes
Quelli che l’auto è il mio unico lusso oh yes!
Quelli che l’auto non l’uso più oh yes!
Quelli che non hanno mai avuto un incidente mortale oh yes!
Quelli che la morte l’hanno vista con gli occhi oh yes!
Quelli che con una dormita passa tutto anche il cancro oh yes!
Quelli che ma te l'ho raccontato di quando oh yes!
Quelli che ma non ci vediamo mai oh yes!
Quelli che magari stesse con me quella oh yes!
Quelli che tipo…tipo…tipo…oh yes!
Quelli che non si divertono mai neanche quando ridono oh yes!
Quelli che al cinema sbuffano continuamente oh yes!
Quelli che al cinema commentano il film col megafono oh yes!
Quelli che dopo il cinema criticano il film pari pari al quotidiano del giorno prima oh yes!
Quelli che non vogliono terminare il liceo perché è il periodo più bello oh yes!
Quelli che non vogliono terminare l’università perché è il periodo più bello oh yes!
Quelli che non vogliono compiere 30 anni perché capiscono che sta per terminare il periodo più bello oh yes!
Quelli che non badano più all’estetica oh yes!
Quelli che quando perde l’Inter ed il Milan dicono che in fondo era una partita di calcio poi tornano a casa e picchiano i figli o yes!
Quelli che non c’erano oh yes!
Quelli che non ci risultano oh yes!
Quelli che non esultano oh yes!…
Quelli lì…
*il post è del 17 dicembre 2004. Ci si riferiva alla posizione di Follini.
Pubblicato da
maynardo
alle
09:57
1 (con)tributi
12.12.05
quello che non ho capito in un anno di blog
cosa sono i feed, gli rss e compagnia bella. che poi un’idea ce l’ho pure ma proprio non mi va di approfondire. sai quando l’ignoranza alligna…
come personalizzare il template, non riempiendolo di bannerini del cazzo, semplimente, ora che è natale, come cambiare lo sfondo blu con il rosso...
perché ho scritto almeno metà dei miei post… e se un giorno verranno riscoperti dalla critica come le commedie sexy della fenech...
a cosa servono gli archivi…
visto che ho riempito il blog di giochi di parole mal riusciti, di farneticazioni bell’e buone, una spruzzata di politica, pochissima musica&letteratura e niente sesso, in quale categoria è inseribile il blog, per forza in altro&varie…
perché lo shinystat provoca dipendenza…
perché, prima che inserissi lo shinystat, erano passati di qui solo sventurati utenti di blogger.com da nonsodovequalepaese, cliccando sulla finestra ultimi post pubblicati e quante frazioni di secondo hanno impiegato per chiudere la pagina…
se è meglio blogger.com o splinder…
perché, talvolta, un/a blogger, di un certo seguito, pubblica un finto post d’addio, riceve una vagonata di commenti imploranti il ritorno, che poi effettivamente viene tra le lacrime di giubilo dei lettori affezionati. Insomma non è mariomeroleggiante tutto questo?
che tipi di incontri, apparizioni, epifanie si possono avere ai blograduni…
se mai, un giorno, ad avellino&provincia si organizzerà un blograduno a cui io potrò mancare, qualora invitato, per un improvviso contrattempo…
perché, generalmente, le blogstar sono trentenni di milano…
perché c’è chi posta rigorosamente da lunedì a venerdì, ad orario fisso, insomma perché esistono blogger con il cartellino…
perché sono tanto poche le donne che mi leggono. forse che devo inserire una foto promozionale?
o fare una campagna di commenti acquisti in tutti quei siti, tardo adolescenziali, in cui scrivono, sOnO mOLto CArinA e amo la MuSiKa….
se, una volta entrato tra i primi mille di blogitalia e i primi trecentomila di technorati, devo considerare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e di conseguenza licenziare maynardo e passare a milton…
una volta per tutte, dove rispondere ad un commento, sul proprio o sull’altrui blog…
se, quando e soprattutto a chi, tra quelli che mi sono accanto, dire dell’esistenza di inadeepsleep...
se la small verdina va bene come formato (lo chiedo in particolare a sury e abgely): non vorrei accecarvi…
se vale la pena continuare…
Pubblicato da
maynardo
alle
09:11
10
(con)tributi
10.12.05
( )
Pubblicato da
maynardo
alle
10:57
0
(con)tributi
8.12.05
sbornia
Pubblicato da
maynardo
alle
18:09
1 (con)tributi
6.12.05
revisionismo storico
non fare di tutta l'erba un soviet!
Pubblicato da
maynardo
alle
11:23
2
(con)tributi
4.12.05
l'Alpe d'Huez

Pubblicato da
maynardo
alle
12:14
1 (con)tributi
1.12.05
technorati, così com'è, non funziona!
ho deciso autoritativamente che lo stesso possa supportare (e sopportare) solo diciotto link, nove donne e nove uomini, per le pari opportunità: diamo l’esempio. ora detta così può sembrare una vaccata e magari lo è. ma lasciate che mi spieghi, poi lascio a voi. il numero chiuso ha un senso perché un blog che ha troppi link, semplicemente, è come se non ne avesse alcuno. che poi, a cosa serve la lista di link? ad orientarsi. può aiutare il nuovo lettore se rimanda a blogger più o meno affini, più o meno limitrofi. in ogni caso non si è mai veramente vicini a tanti blogger. a meno che si bari o peggio si finga. e se in un blog c’è una lista infinita di link, non si è minimamente incentivati ad aprirne alcuno. insomma una ventina di link possono bastare. poi ci sarà chi ne riesce a gestire di più, chi di meno. sì, dico gestire. linkare equivale ad assumersi una responsabilità. sulla bontà di una scrittura? non so. forse è il mio criterio (è il mio davvero?). ma ognuno ha i suoi criteri. la finto poetessa linka altri finti poeti, ma pure suo cugino perché così gli va. lo sparacazzate, cento altri sparacazzate ma pure un paio di lolite dodicenni che magari lo arrapano. ognuno può fare quello che gli pare, sia ben chiaro. quello che è insopportabile è che in giro ci siano link a sbafo, che il blogger non ricorda perché...o ancora meglio di cui il blogger non sa una cippa, che non frequenta. oppure dei link morti, clicchi e vien fuori una pagina che emana un odore di marcio. qui ci vogliono regole certe. il numero chiuso ci semplifica il compito. una volta che un nuovo blog possegga i requisiti per entrare a far parte della ristretta lista, uno dei linkati deve lasciargli il posto. naturalmente a lasciare il posto è il blog ritenuto, al momento, meno interessante (chi può dirlo, un giorno potrà recuperare il suo posto al sole). che poi un blog magari t’appassiona per mesi interi, lo leggi con avidità, commenti pure con regolarità. poi però tutto svanisce, ci passi di rado, non finisci nemmeno di leggere gli ultimi post. mantieni il link soltanto per una sorta di gratitudine per il tempo che fu. no, non si fa così. non ha logica. taglia i ponti. per essere coerente si dovrebbe linkare all’archivio di quel blog, non alla home page di oggi che è diventata tanto insulsa*. voglio dire che è opportuno tenere sotto controllo i blog linkati. una sorta di valutazione reciproca ma che sia dinamica. chi linka dovrebbe essere un lettore abituale del linkato. bene, se guadagni un link non è obbligatorio contraccambiare. almeno fino a che non si è convinti che il blog del linkatore possa scalzare uno dei tuoi. e ancora, se si ritiene che nessuno merita di entrare, ma un blog linkato non dà più garanzie (o peggio ancora è morente), si è obbligati ad estrometterlo e dare un'occhiata in giro per aggiungerne uno.
chinaski 77
i ragazzi di via toniolo
contro karma
allerta
artatamente
tre metri sopra al cielo
nick cohen
butto via Settore ed Enthusia
underbreath
i provinciali
Pubblicato da
maynardo
alle
01:11
17
(con)tributi
29.11.05
plagio verdena
mi illudi distratta
e crei ciò che vorrei
tu sei ovunque
e io dovrei reagire per te
tu giuri e fingi
poi neghi e scappi
tu sei ovunque
ovunque
ma io vorrei reagire
tu stringimi colpevole
e sarò ciò che vorrai
tu sei ovunque
ovunque
ma io saprò reagire (per me)
Pubblicato da
maynardo
alle
17:10
1 (con)tributi
28.11.05
i provinciali
Pubblicato da
maynardo
alle
11:25
5
(con)tributi
26.11.05
c'è che c'è
c’è che dal post sul terremoto mi sarei aspettato reazioni unanimi ma non ne sono venute nemmeno di discordi e la cosa che mi irrita è che abbia delle aspettative
c’è che sono solitario questo weekend e ne approfitto per studiare, magari come un tempo, con la paura di aver disimparato, ma non ci si può lamentare dello studio, non è mai un obbligo
c’è che dove studio io, l’ambizione sfonda i cervelli e sforna mostruosità: io ho fatto, io ho detto, io ho letto, io ho viaggiato, io, io, io, io………un noi nemmeno a pagarlo
c’è che non riesco a parlarti più, non so nemmeno io perché, forse per abituarmi alla tua prossima assenza, forse per rendere più lieve la tua presenza, per convincermi che ti sopravvivo, nonostante tutto
c’è che però ti voglio bene e sono quasi felice di aver sragionato per te se solo non fossi sicuro che avrei potuto sragionare molto meglio
c’è che anch’io ora ho il messanger, avrei resistito ad oltranza, non è questione di essere refrattari alle innovazioni, è che non ho tanta voglia di comunicare, punto: qui piove, da te?
c’è che se avessi avuto una buona memoria, sarei già impazzito, così era scritto sul giornale, per fortuna già non ricordo
c’è che finché rimani passivo puoi conservare la consapevolezza dell’estensione della verità, ma non appena diventi attivo ti ritrovi in qualche modo, se non proprio a violare una convenzione, almeno a sconvolgere la prospettiva delle cose.
c’è che quest’ultima non è mia e si vede
c’è che fra un po’ questo blog compie un anno, dovrò inventarmi qualcosa, festeggiare con i miei quattro lettori, stabilire il post da ripubblicare, il conto da pagare, il sonno da recuperare...la data in cui chiudere
Pubblicato da
maynardo
alle
17:02
8
(con)tributi
25.11.05
second best
A 73 anni, Pat Morita, meglio noto come Kesuke Miyagi, il saggio istruttore di Karate Kid, ci ha lasciati. Ciao Pat, un'intera generazione ti piange!
Pubblicato da
maynardo
alle
19:49
1 (con)tributi
21.11.05
noi dei palazzi, loro dei prefabbricati
non c’ero ancora il 23 novembre 1980. sono venuto fuori una manciata di anni dopo. ma durante tutta la mia infanzia, il fantasma del terremoto girava eccome. nei racconti della gente. nelle crepe dei muri. nelle macerie delle case. nella paura che tutto si potesse ripetere. saremmo stati più preparati ora? a correre a perdifiato. a salvare la pelle. ci bastava essere nel novero dei sopravvissuti anche questa volta. questione di epicentro. se balli tu, allora ballo anch’io.
e ogni volta si diceva: “se il nostro palazzo ha resistito al terremoto dell’80 è di buona tempra. non può tradirci. salvo la catastrofe totale. ma la catastrofe totale non scampa nessuno. allora perché sopravvivere?” insomma discorsi agghiaccianti, se uno ci pensa. come se il cataclisma avesse indurito i cuori tanto che ognuno pensasse alla sua come una solitaria guerra contro il terremoto e escogitasse dei sistemi su come scamparla. sia chiaro: non è andata così. è che un bambino come me, non poteva che esorcizzare la tragedia, personificare il pericolo, tradurre il tutto in un grande gioco ad eliminazione.
tieni sempre i piedi ben poggiati a terra che in un attimo puoi sentire un fragore venire dal centro del mondo, un’occhiata al lampadario: si muove. anche i muri ballano. tutto viene giù. non toccare la tv. è solo tempo di scappare. non gridare. non serve. chi abita al primo piano, come mia zia, alla comodità di poter fuggire velocemente unisce lo svantaggio di poter essere sepolta da ben cinque piani di macerie. al sesto piano, conviene restare immobili, magari salire sul tetto, almeno governi la caduta. che mente bacata. noi siamo al terzo piano, dunque la nostra strategia deve tenere conto dell’intensità della scossa. per i terremotati dei prefabbricati è più facile, non gli può cadere nulla addosso. si salveranno questa volta. fai come se fossero già eliminati dal gioco.
che poi la circostanza per la quale eravamo ancora in gioco, non garantiva sul nostro benessere né sul decoro del nostro condominio. benché vi abitassero, per la maggior parte, coppie appena sposate, pochissime erano le donne che lavoravano, ancora di meno i laureati. ma ogni famiglia bene o male portava a casa almeno uno stipendio. non sprizzavamo di salute, ma si mangiava sempre. nei prefabbricati si mangiava quasi sempre e di malaticci disoccupati ce n'erano, eccome.
sotto i nostri palazzi, cunicoli bui e maleodoranti facevano da garage. si prega di non orinare sulla saracinesca, rischio marcescenza, mica per l’igiene. alcuni dei garage, i più lontani dalla strada, non erano nemmeno terminati. Il vulcanico costruttore era caduto in disgrazia e nessuno non se lo aspettava. in quei quadrati non rifiniti, parcheggiava chi non poteva permettersi un box tutto suo né l’auto nuova. allora ripiegava su un buon usato. e non l’ ho mai capito ma il buon usato che girava nei miei paraggi era sempre targato cn (cuneo).
dunque non vivevamo nel lusso, ma nei prefabbricati? ci sarò entrato dentro un paio di volte in tutto ad accompagnare mia madre e cosa volete che vi dica, sarà pure banale, ma cazzo era tutto decisamente angusto. quaranta/cinquanta metri per nuclei familiari spesso molto numerosi. per conquistare un po’ di spazio, si tiravano su delle mini verande, ma non è che si risolvesse molto. di pomeriggio masse di bambini bighellonavano per strada così era naturale che si formassero delle bande di pupi.
anche noi (dei palazzi) avevamo una banda. dai sei anni in su, prima solo in estate, poi praticamente tutto l’anno, col nostro inseparabile super santos, scendevamo in strada e giocavamo fino a tardi. eravamo in sette/otto, di cui due più che grassi, due più che magri, insomma poco adatti allo scontro fisico e per la verità un tantinello pavidi, d’altra parte poco più in là giravano sciami di coetanei agguerriti. fin quando i prefabbricati rimasero una casbah popolosa ed inespugnabile, era impensabile per noi oltrepassare il confine immaginario. anzi dovevamo difenderci da pericolose azioni intimidatorie delle bande avversarie (quelle dei bambini-prefabbricati), che, se volevano, s’abbattevano come un ciclone sul nostro campetto, requisivano il pallone, devastavano le porte, schiaffeggiavano il malcapitato di turno, e fuggivano via. era impossibile reagire. era meglio non reagire. a meno che non volessi anticiparli e nasconderti nei cunicoli bui e maleodoranti.
ma venne il tempo del primo sgombero. le nuove case popolari erano finalmente pronte. le prime famiglie iniziavano a traslocare e cominciava la demolizione dei prefabbricati. restavano enormi spazi vuoti. buoni per una partita di calcetto. magari di riconciliazione. in realtà ora che avevano perso parte degli uomini, il nostro coraggio si rianimava. eravamo pronti per una sfida ad armi pari che avrebbe sancito, senza dubbio, chi fosse il migliore. certo il clima, per noi ospiti (seppure a 80 metri da casa), non fu dei più accoglienti. cori ostili, sputi simulati, sottili violenze psicologiche in un campo persino regolare, per noi abituati a giocare in un rombo. insomma venne una sconfitta sonora. I prefabbricati ancora una volta si mostravano più forti dei palazzi.
e non fu un caso. le partitelle, per niente amichevoli, si ripeterono con esiti finanche più disastrosi. nel frattempo lo sgombero proseguiva e presto non ci fu che un solo prefabbricato. oramai eravamo i padroni di tutta l’area. non che ce lo fossimo meritati, era la storia accidenti che così aveva voluto. scorrazzavamo felici per lunghi sopralluoghi tra le macerie dei prefabbricati e raccoglievamo bretelle di plastica con cui costruivamo piste per le macchinine, finalmente fieri della nostra “palazzitudine”. ignari che di lì a poco il tempo avrebbe spazzato via quella fragile vittoria: l’adolescenza, le prime ragazze, i litigi, i due più grassi dimagriti, i due più che smilzi appesantiti. nessuno voleva più giocare a pallone e la paura del terremoto d'un tratto come svanita.
volutamente ho omesso cosa è stato il terremoto per l’irpinia, la macchina dei soccorsi, la solidarietà dell’italia e del mondo, la ricostruzione, i suoi scempi, i suoi miracoli. ma non avrei saputo dire molto. quello che so è come il terremoto è entrato prepotentemente nella mia infanzia, come ci sono entrati i prefabbricati. e la lezione che ne ho tratto. che sarò sempre un privilegiato. uno dei palazzi. che un posto dignitoso dove vivere, bene o male, lo troverà sempre. in ogni caso, se possibile, dio ci scampi un altro terremoto.
Pubblicato da
maynardo
alle
22:32
1 (con)tributi
18.11.05
a mezzanotte, cenerentoleggio
Pubblicato da
maynardo
alle
10:32
3
(con)tributi
15.11.05
via da roma
Pubblicato da
maynardo
alle
16:14
1 (con)tributi
la verità non è ferma
Pubblicato da
maynardo
alle
02:22
0
(con)tributi
12.11.05
indiani metropolitani
Pubblicato da
maynardo
alle
14:17
1 (con)tributi
10.11.05
avanti
avrei bisogno di qualcuno che mi spieghi come il mondo è arrivato fino ad oggi e dove mi sono ficcato io
Pubblicato da
maynardo
alle
11:22
1 (con)tributi
7.11.05
5.11.05
maynardo e le storie grottesche
lentamente ci stiamo trasformando tutti in servi della glebalizzazione
Pubblicato da
maynardo
alle
08:31
1 (con)tributi
3.11.05
senza né capo né coda
Pubblicato da
maynardo
alle
21:59
5
(con)tributi
1.11.05
duecentoquindici avvenimenti
Pubblicato da
maynardo
alle
11:18
4
(con)tributi
30.10.05
inadeepsleep
alle volte ‘sta città ha il sapore di un anestetico!
Pubblicato da
maynardo
alle
10:34
0
(con)tributi
29.10.05
panni sporchi
Pubblicato da
maynardo
alle
09:54
0
(con)tributi
27.10.05
scritto male
devo lustrare il mio nome. parto dalla m di maynardo.
Pubblicato da
maynardo
alle
23:23
0
(con)tributi
25.10.05
bipolaristi, altroché!
non esistono più le mezze stagioni
perché per la "gente" è una noia
distinguere l'autunno dall'inverno
e la primavera dall'estate!
Pubblicato da
maynardo
alle
17:10
2
(con)tributi
23.10.05
per fare il blogger
occorre documentarsi,
cimentarsi,
commentarsi (l'un l'altro),
cementarsi (come intarsi?)
e
Pubblicato da
maynardo
alle
12:24
5
(con)tributi
20.10.05
parabola ad uso e consumo personale
Pubblicato da
maynardo
alle
14:18
1 (con)tributi
19.10.05
l'amore pensato
Pubblicato da
maynardo
alle
21:09
0
(con)tributi
17.10.05
16.10.05
primarie
Pubblicato da
maynardo
alle
15:35
1 (con)tributi
14.10.05
cinque minuti nella tua testa
e improvvisamente mi sono fermato
a pensare quante esistenze sto perdendo
se davvero, in questo tempo, una sola ci è data
Pubblicato da
maynardo
alle
15:02
1 (con)tributi
11.10.05
avellino come un'altra...o quasi!
città terremotata ma fu la provincia a piangere i morti. e pure le etichette ingialliscono col tempo. resta il corso principale – groviera, un palazzo mancante ogni quattro, a non disperdere la memoria, oramai venticinquennale. e sparsi prefabbricati pesanti. amianto a cena. per celare gli scempi della ricostruzione, occasione gettata al vento, o quasi, di sicuro si vive in case meno traballanti. montevergine continua a proteggere la nostra isola felice. eppure infiltrazioni camorristiche sono evidenti, racket e attività commerciali aperte con denari di dubbia provenienza. in ogni caso sarebbe falso affermare che la città sforni nidiate di malavitosi, mancano i presupposti. spiantati, sì, a bizzeffe, ma d’altronde, cresciuti con queste prospettive, come potrebbe essere altrimenti? e poi, forse, è così pure a nuoro o a taranto, e mica ne fanno una questione di campanile. realtà di provincia profonda!
la politica avellinese è al contempo più facile e più difficile da spiegare rispetto al quadro nazionale. più facile perché non esistono gli sconquassi di una coalizione: il centrodestra. solo qualche volenteroso a reggere le insegne sul campo di battaglia, in nome di un ipotetico principio di alternanza democratica; per il resto personaggi privi di spessore, incapaci di sovvertire un sistema di potere auto-perpetuantesi. più difficile perché non esiste un vero centro-sinistra. esistono De Mita (ex presidente del Consiglio) e Mancino (ex presidente del Senato) e subalterni contro Opposizione al governo. e sottolineo le ex cariche dei due, perché, qui, il discorso politico è talmente antidiluviano che la contrapposizione ex DC-ex PCI è attualissima come il rimpianto e la deferenza per il tempo che fu. i DS starnazzanti si battono contro lo strapotere dei popolari, lampante in tutti i palazzi di governo, enti pubblici, televisioni e giornali. ma criticare il “vecchio” con gli stessi dirigenti di venti anni fa deprime. e tutto il gioco politico si riduce alle crisi minacciate dai consiglieri/assessori DS al comune, guidato da un Margherita, e alle imminenti dimissioni degli assessori Margherita alla provincia, governata dalla De Simone, DS. guardiamo avanti!
e l’immondizia che s’ammassa ai bordi delle strade, quando l’emergenza si fa grossa. quando tutti cominciano ad alzare la voce, caro bassolino, non ti voto più! interi paesi in rivolta dietro la fascia tricolore del sindaco, ché nessuno vuole discariche, né CdR, né termovalorizzatori a fare scempio delle bellezze naturalistiche. e quando queste non ci sono, a devastare i campi di patate. i nostri rifiuti costretti ad emigrare in germania, come i nostri zii. e vedrai che non torneranno! intanto differenziamo quel poco che basta a uniformare la coscienza mentre un poco più in là le ecocamorre contano i milioni, che, loro sì, sanno come riciclare. eppure, lo sento, è questo l’affare su cui puntare. finanziatemi, che ci punto!
il traffico peggiora quando c’è la pioggia e tutti si trasformano in guidatori stanchi, in guidatori funky, fanculo a tutti quanti. specie ad avellino, con tre vie, cinquantamila abitanti e centomila auto. fondo stradale dissestato e segnaletica orizzontale oramai svanita. ma i lavori di rifacimento si rinviano oltre, ché se chiudi una strada, scoppia il ’48. auto in doppia e in tripla fila e vigili urbani che multano i pedoni distratti. però, non quelli che per una strana abitudine attraversano sempre seguendo una linea obliqua, mai sulle strisce zebra, e resistono in strada, con arditi slalom tra le auto-paletti, anche per trenta, quaranta metri, indecisi sul marciapiede da attraccare. corsia preferenziale per gli autobus, trasformata in corsia di sorpasso, non importa quale sia il senso di marcia. indiani sioux ingaggiati dall’amministrazione comunale per educare gli automobilisti all’utilizzo delle frecce bidirezionali. nuova autostazione pronta ma inagibile per pastoie burocratiche, i vandali ne approfittano. insomma un macello. come la piazza!
e l’eterna questione dei palloni da calcio sgonfi o peggio bucati. costringono giovani numeri 10 a calibrare con maestria il tiro e a perdere tempo prezioso quando la palla s’incaglia sotto le 127. il tabaccaio che ci vendeva tre o quattro supersantos al giorno, alla modica cifra di £ 3'500, ora sverna in Brasile, e mai ci consigliò di spostarsi dal filo spinato. saracinesche che fanno da porta, sbang! quando è gol, e traversa immaginaria, variabile a seconda dell’altezza del portiere di turno. vincere, tre contro tre, trentasette a trentacinque, sedici gol e dieci assist, ti faceva sentire il nuovo anastopoulus. poi consolare gli avversari, dicendogli che l’avevano persa a centrocampo, era fair play. chi diventerà mai un campione, quello con la maglia taroccata dell’inter e le scarpette da tennis, o il chiattone dalla tecnica fina?
lo stadio partenio ha la sua legge. da ultimo ripetutamente violata. da scorribande avversarie. ultras che si difendono dalle diffide e criticano decreti. tifosi veri confidano nella cura colomba e in una pasqua tranquilla. palazzetto dello sport semivuoto, in cui la seria a di basket si alterna al saggio di ballo latino americano della scuola di Castellammare. e di fronte una piscina in costruzione, non olimpionica, forse nemmeno semi olimpionica, per il giustificato timore di fare qualcosa di lungimirante. campo coni, atletica in centro città, meeting annuale senza sponsor e per il resto jogging per gli appassionati o solo soprappeso. scuola tennis gestite dal figlioccio di galgani, affarista e da anni lontano dai campi. meglio il sosia di jim courier.
clima ostile incentiva attività ricreative al coperto. piove e le palestre spuntano come funghi. un’intera generazione prende confidenza con presse e bilancieri. misura il carico. puntella il fisico. e nello sforzo più estremo soffia via un pizzico d’anima. ci siamo passati anche noi, per carità, né ci placa passare per bacchettoni. è che fingersi ipersportivi, restando fermi, è un controsenso!
Pubblicato da
maynardo
alle
10:00
8
(con)tributi
7.10.05
outsiderismi
oggi mi sento un outsider...come scalfarotto!
Pubblicato da
maynardo
alle
10:54
1 (con)tributi
5.10.05
segreteria
sono momentaneamente assente. lasciate un messaggio dopo il segnale acustico.
silenzio.
silenzio.
silenzio.
beep!
Pubblicato da
maynardo
alle
15:55
3
(con)tributi
2.10.05
impressioni d'ottobre
Pubblicato da
maynardo
alle
16:27
1 (con)tributi