2.12.06

in bocca al lupo, crepa! storie intorno all'avellino calcio, dal 1990 ad oggi

1.Fu una stagione maledetta per il ruolo di portiere. Tra infortuni e prestazioni scadenti non riuscivamo ad individuare un titolare affidabile. Poi, per un colpo di fortuna al calcio mercato, credemmo di aver risolto i nostri problemi. Arrivò un ex-campione d’italia, stella del calcio sul viale del tramonto, sul nostro cammino già negli anni della serie A e più volte trafitto, come da quella imparabile punizione di ramon diaz, dopo la quale lui allarga le braccia, sconsolato. Arrivò claudio garella. Il partenio ribolliva d’attesa e quando uscì dal tunnel per il riscaldamento, un coro ritmato dei più anziani si alzò: “GA-GA-GARELLIK, GA-GA-GARELLIK, GA-GA-GARELLIK”. Fui il primo bambino della curva nord ad esserne contagiato e di fantasia cominciai a volare assieme al portiere supereroe. Il campione orgoglioso alzò il suo sguardo verso lo spicchio della nord dove eravamo e ci salutò riconoscente. Poi, si attardò in ripetuti esercizi di riscaldamento mentre noi lo ammiravamo, estasiati. Un attimo dopo il fischio di inizio, alla prima palla che scivolava innocua verso le retrovie, il nostro coro si rianimò, ma Garellik, pur non toppando il rinvio, al tocco colla sfera, si contrasse innaturalmente e s’accasciò a terra. I più avvertiti subito riconobbero il principio di uno stiramento mentre il nostro coro divenne di incitamento (misto a derisione): “GA-GA-GARELLIK, GA-GA-GARELLIK, GA-GA-GARELLIK”. Durò solo pochi istanti, ma per sempre indelebili, la avventura in biancoverde del portierone supereroe di nome GARELLIK.

2.tra i bimbi dell’epoca l’intimazione “per chi tifi?” precedeva spesso il “come ti chiami?” e l’ammissione della propria fede calcistica riassumeva in sé una certa predisposizione di stare al mondo, di scegliere miti, amici, giochi e virtù. Per i bambini di provincia come noi, la scelta era complicata dal fatto che il “tempo-dell’avellino-in-serie-A” fosse ancora vicino e alcuni di noi, me compreso, avessero persino assistito (per lo più dormendo) a partite della massima serie. I più moderati, decidevano di avere due squadre, una per la serie A , e dunque le prime della classe, le solite juve, inter e milan, più raramente il Napoli (o il Piacenza), e in secondo ordine l’avellino. I puristi come me ne facevano una questione di principio e avendo scelto di soffrire per l’avellino, finivano per odiare sommamente i moderati e così preferivano persino i juventini più sfegatati, quantomeno coerenti. Le battaglie dialettiche tra i “politeisti” e noi “monoteisti” si protrassero per tutta l’infanzia e non condussero ad un compromesso. Ci indisponeva soprattutto come i politeisti salissero, indisturbati, sul carro del vincitore, nei rari momenti felici della squadra. Vedere tanti juventinavellinesi, interistavellinesi e milanistavellinesi allo stadio, gioire con noi, lo ammetto, un poco ci infastidiva. E nel momento dell’esultanza, avevamo persino imparato a distinguere chi abbracciare tra chi penava assieme a noi anche nei pomeriggi più noiosi, ad assistere ad “avellino-turris”.

3.ho seguito le partite da tutti i settori del partenio. dalla curva sud, tra gli ultras organizzati, megafono-muniti e talvolta a tutto interessati fuorché al gioco. mentre ai lati (destro e sinistro) della curva si esibivano personaggi memorabili, che ululavano ad ogni tocco avversario e si sgolavano in imprecazioni incomprensibili, nei rari momenti di silenzio, avvertibili pure in tribuna. Dai distinti, di nome ma non di fatto. Dalla terminio del professore di chimica e della tribuna stampa. Dalla montevergine del presidente, degli arraffoni e dei portoghesi maneggioni. Ma i veri tifosi dell’avellino si annidano nello spicchio destro della curva nord (quello che declina verso la montevergine). Lì potevi trovare intellettuali in pensione e operai in cassa integrazione, tutti accomunati dalla identica passione per il calcio. Lì potevi apprezzare la babele di cadenze di cui è fatto il dialetto irpino, riconoscere il pratolano, il solofrano, l’arianese, il baianese. Lì s’imbastivano infinite discussioni sulle scelte tattiche delle allenatore, sulle qualità tecniche dei calciatori, sulle prestazioni sessuali dei procuratori. Storie che si rinnovavano settimana dopo settimana fino a comporre una nuova stagione. Amici che si incontravano dopo anni. Anni che passavano e si diventava amici. Retrocessioni, spettacoli indecorosi, vittorie striminzite e sempre quel grido dopo un goal, o persino, quando in difficoltà, ad un calcio d’angolo, che saliva prepotente al petto dei tifosi: “LU-PI, LU-PI, LU-PI, U-I, U-I, U-I”.

4.del presidente sibilia si ricordano gag irresistibili come l’intenzione di acquistare il fuoriclasse “Amalgama” e infinite altre. Il vulcanico patron fece e disfece la squadra infinite volte, silurò tecnici, minacciò ritiri, esortò nuovi imprenditori locali a venirgli in soccorso. Noto per la sua vena spilorcia allestiva l’organico con pacchi di giocatori di seconda fascia che poi, prontamente rivendeva appena mostravano valore. Memorabile fu la sua disputa con il bomber luiso, cui aveva promesso un auto nuova al quindicesimo goal in campionato. Tanto che alla agognata segnatura, il toro di sora esultò sotto lo sguardo del commendatore simulando la conduzione di una spider. Si narra che sibilia in tribuna, imperturbabile, mormorò ai suoi: “sì, c’o cazz che t’accatto!”. Inconfondibile per la sua voce roca, ogni lunedì, nel suo studio, era sommerso dai microfoni dei giornalisti locali che accorrevano per le sue abituali dichiarazioni del dopo gara. Eternamente scontento, persino delle più larghe vittorie, imprecava in un dialetto strettissimo, contro l’inadeguatezza del lavoro dell’allenatore, le capacità dei suoi calciatori (cui era solito imputare capigliature bizzarre e condotte stravaganti), si lamentava dei sacrifici finanziari sopportati per gestire la società, perennemente attaccato al fumo delle sue sigarette. E, sua assoluta particolarità, si riferiva ai tesserati dell’u.s. avellino senza mai nominarli, dunque, autentico fiume in piena, conciava male, senza giochi di parole, i suoi giocatori, indicandoli semplicemente come, ò stoppér, ò centrattacco, ò sette, l’ala sinistra, ò centromediano, dopodiché toccava ai cronisti decriptare allorché lui prorompeva nel più geniale dei tormentoni: “io rico ‘na cosa e vuje ne riciti n’ata, io rico ‘na cosa e vuje ne riciti n’ata…”, sopraffatto dall’incomunicabilità.

5.e ci sarebbe l’intenzione di arrivare fino a undici, di questo undici per undici, e lasciarvi poi la sfilza di nomi, dei calciatori selezionati (dei campionati dal 1990 al 2006) tra cui potreste scegliere la vostra formazione preferita. ma il tempo corre. Avrei detto del male ultras che, ogni volta, mi corrode. Dei fattacci di avellino-napoli e quell’urlo subumano che seguì l’ingresso dei celerini dopo le devastazioni dei teppisti: mai come allora sono stato certo della mia animalità. Degli allenatori dimenticati, russo, aldo cerantola, morinini, bruno bolchi, ammazzalorso, geretto, sonzogni, il più grande, tale mancano che arrivò a campionato in corso, con dichiarazioni roboanti, da emulo di zeman (che pure avemmo), e si beccò tre sconfitte consecutive prima di lasciare la barca più alla deriva di come l’aveva trovata. Degli striscioni scomparsi: i rebels, i new bush, i green station, i musi duri fino a savignano biancoverde. Scriverei di omar scafuro, il capo cordata più sfrontato, con un progetto pluriennale stile-manchester utd, peccato non avesse i soldi, solo la faccia. dei calciatori stranieri più strabilianti, provinati e subito scartati. Di leandro, il sosia di ronaldo o di cabrera, il sosia di Gabriel omar batistuta. Di bembuana, lo sfortunato attaccante di colore dai quattro goal e dai ventisette legni colpiti, all’incontrario sarebbe andato di filato in nazionale. Delle polemiche sterili delle trasmissioni del lunedì con opinionisti dai maglioni discutibili e dall’eloquio claudicante, unico diversivo la telefonata del tifoso di monteforte. Scriverei e scriverei ma non mi pagano e devo andare. Sempre e comunque, forza lupi e forza avellino: the yellow submarine!


Portieri
1
Claudio Garella (’90-’91)
Marco Landucci (’94-’95)
Carmine Amato (’90-’92)
Andrea Armellini (’01-’02)
Giordano Negretti (’92-’94)
Domenico Cecere (’02-?)
Luigi Sassanelli (’97-’00)
Gianni Marco Sansonetti (’00-’01)
Pasquale Visconti (’92-’93 ; ‘98/’00)
Salvatore Soviero (’97-’98)
Stefano Visi (’95-’96
terzino destro
2
luca bocchino (94-95; 96-98)
davide de filippis (97-99)
ruggero radice (96-97)
rocco de marco (91-95)
paolo cozzi (95-96)
gennaro sardo (03-04)
antonio sconziano (92-93)
fabrizio boccaccini (01-02)
gaetano vastola (02-05)
emilio abeni (97-99)
francesco carbone (00-01)
terzino sinistro
3
antonio carannante (94-95)
emiliano maddè (99-00)
massimo de martis (98-00)
vincenzo silvestri (00-02)
domenico colletto (91-92; 95-96)
vincenzo moretti (95-96; 03-?)
igor bertoncelli (98-99)
vittorio tosto (95-96)
fabio di sauro (02-03)
giovanni fasce (97-98)
andrea quaresmini (99-01)
Libero
6
Francesco Nocera (‘94-‘96)
stefano trinchera (‘98-‘00)
Alessandro Turone (‘96-‘97)
Massimo Piscedda (‘90-‘92)
giovanni bucaro (‘00-‘03)
simone paolo puleo (‘00-?)
Giuseppe Fornaciari (‘94-‘96)
giovanni ignoffo (‘00-‘03)
andrea masiello (‘05-‘06)
leo criaco (‘04-‘06)
Francesco bellucci (‘95-‘96)

Stopper
4
Roberto Miggiano (90-93)
Giuseppe di meo (97-99)
Gianluca Franchini (90-92)
Carmelo Parpiglia (90-92)
Riccardo corallo (00-02)
Roberto Carannante (92-95)
matteo contini (03-04)
Aniello Parisi (91-94)
Alessio d’andrea (03-?)
Gaetano calàcampana (00 -01)
tiziano carnevali (03-04)

Mediano
5
Serge Aristide Mhinseia diè (01-03)
Costanzo Celestini (90-92)
Marco Andreotti (99-00)
Antonio Marasco (91-96)
Vincenzo Riccio (92-94; 04-?)
daniele cinelli (00-04)
Massimiliano pisciotta (00-03)
Augusto Gentilini (90-92)
Dario Levanto (91-93)
Michele melonascina (97-98)
Emiliano de iuliis (94-97)

Regista
8
Giuseppe anaclerio (97-99)
Lorenzo Battaglia (90-92)
Francesco Fonte (90-95)
Fabrizio fioretti (94-96)
aldo dolcetti (98-99)
Fabio Pecchia (91-93)
giovanni stroppa (03-04)
angelo Alessio (97-98)
ivan tisci (03-04)
Roberto de zerbi (00-01)
Gaetano caridi (00-01)

ala destra

7

ivano della morte (95-96)

fabio carsetti (92-94)

michele fini (01-02)

antonio rizzolo (98-99)

marco capparella (02-04)

antonio bitetti (97-99)

fabio lupo (94-95)

giovanni rosamilia (01-02)

mirko pagliarini (98-99)

ronaldo vanin (04-04)

davide tedoldi (01-02)

ala sinistra

11

giuseppe castiglione (95-98)

carmine esposito (94-96)

emanuele matzuzzi (97-98)

fabrizio catelli (92-93)

salvatore marra (02-039

francesco millesi (03-06)

enrico maria amore (98-99)

giuseppe morfù (02-03)

maurizio rizzioli (99-00)

marco lo pinto (96-97)

fabio voltattorni (90-91; 92-93)


mezza punta
10
eddy keve bembuana (01-02)
antonio criniti (95-96; 97-98)
Salvatore Bertuccelli (91-94)
andrea cecchini (96-98)
Giuseppe mascara (00-01)
fabio moscelli (99-00)
walter piccioni (94-95; 98-00)
Fiorenzo D’ainzara (96-97)
nassim mendil (00-01)
pasquale minuti (94-95)
Alessio bifini (01-02)

Centrattacco
9
Enio Bonaldi (91-92)
Salvatore Fresta (92-95; 96-97; 01-02)
Massimiliano fanesi (97-99)
Raffaele Biancolino (03-?)
stefano ghirardello (04-05)
Pasquale Luiso (96-96)
fabrizio provitali (94-95)
luigi molino (02-03)
paolo zirafa (98-00)
firmino elia (97-98)
jonathan vidallé (00-01)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

la gara dell'infortunio di garellik era avellino-foggia (1-2). nelle altre partite, ci salvammo dalla c, con parate straordinarie di fabio brini.
garellik alza le mani sconsolato dopo un gol da fuori area di colombo (non di diaz): avellino-verona 2-1.
Io sono avellinista (coiè tifo e, quindi, soffro, per l'avellino all'ennesima potenza) e sono juventino per riconoscenza...
post bellissimo, niente altro da aggiungere, se non che abbiamo più o meno la stessa età.
gaetano

Anonimo ha detto...

complimenti per il post, davvero bello...l'unica cosa che ci tengo a dire e che hai ragione sul fatto dei politeisti, ma non per tutti è cosi. Io tifo milan e avellino in egual modo, soffro in egual modo, guardo TUTTE le loro partite in egual modo. Sono 8 anni che vado allo stadio di cui7 abbonamenti. Ho fatto trasferte, nonostante il mio mal di pullmann del tipo a Crotone l'anno di vullo o a Campobasso in una calda domenica d'estate per vedere un derby di coppa italia. Senza contare le varie trasferte di c tipo chieti ecc. Le urla e le bestemmie le lacrime di gioia o dolore sono le stesse per le mie due squadre del cuore. Purtroppo è difficile crederci, ma anche se siamo pochi, c'è qualcuno che AMA davvero due maglie. Del resto anche a me da fastidio da matti quando l'avellino va bene e tutti corrono allo stadioe dopo mezza partita che si sono visti ti parlano del lupo come se ne sapessero piu di te. Ma loro quando c'era la neve non c'erano, a inizio stagione non c'erano....ciao. RASDELBLOG

maynardo ha detto...

a gaetano) sono dell'ottantatre e all'epoca ero davvero infante. avellinista anch'io. grazie per le precisazioni. che dici, correggo o lascio così?

a mario)potresti pure convincermi della tua (sincera) doppia fede ma, in generale, resto convinto della mia tesi. troviamo un compromesso se ti concedo che si dovrebbe ragionare caso per caso? grazie, a presto

potreste indicarmi il vostro undici preferito, scegliendo tra i selezionati???

Anonimo ha detto...

Cecere, Carbone, Moretti, Trinchera, Contini, Diè, De Zerbi, Fini, Millesi, Mascara, Vidallè.....ahahah scherzo, Evacuo (anche se non l'hai messo).

Hai ragione, bisogna valutare da caso a caso...ciao!

maynardo ha detto...

non ho selezionato alcuni degli attuali titolari (tra cui evacuo) per lasciare spazio a personaggi del passato... come avrei potuto escludere il bomber massimiliano fanesi???

Anonimo ha detto...

Ti leggo sempre con piacere. Oggi volevo scriverlo: bravo!

maynardo ha detto...

a brugue) grazie. certo avrei preferito che scegliessi il tuo undici (mi ripeto) ma, chissà, forse nemmeno t'interessa il calcio. a presto!