29.3.06

fegato, fegato spappolato

non studio non lavoro non guardo la TV
non vado al cinema non faccio sport
io sto bene io sto male io non so
cosa fare non ho arte non ho parte
non ho niente da insegnare
è una questione di qualità
o una formalità
non ricordo più bene, una formalità


CCCP - Io sto bene


come sono bravo a mantenere le distanze io nessuno mai. di parole pescate a casaccio mi sono creduto appagato, intanto disperdevo energie, tempo e desideri. accanto i compagni di una vita, sempre diversi, sempre uguali, quelli che non si fanno mai domande, per paura di cadere, che io soppeso di sottecchi, per capire dove possano arrivare, con il nulla da offrire, nulla più di quanto gli offra io. né calore, né colore, né ardore. al massimo autoironia. destino contadino, sparato in altra epoca, e dunque fuori posto, sfasato, ferito, sfinito, (sfigato). mi rintano in me stesso dove non ci sono più tesori da scovare. esco fuori dal mio corpo e non mi va di lavorare. abbracci mai leali, sguardi mai animali, baci mai sicuri. c’è chi dubita di me, come se da un momento all’altro potessi davvero impazzire. talvolta anch’io m’abbandono all’autocommiserazione (non si direbbe, eh?). poi ne scrivo: è terapeutico. la crisi e il ritorno. risuonano le campane del riscatto, la pace con me stesso, le mille correzioni prescritte, un sorriso in più da regalare, poi di nuovo scoramento a scoprirmi sempre uguale. quanto ci piace essere problematici e senza problemi?!? nessun passato pesante, nessun presente opprimente, solo un domani evanescente da non risolversi a far niente

1 commento:

Anonimo ha detto...

a me piace più stare senza problemi