3.9.06

luglio agosto (settembre)

luogo comune numero uno) il paese è piccolo: la gente mormora!

oggi, occupo il sedile numero cinque della spedizione “bus air” di duecento anime che è giunta, in leggero ritardo, a roma, alle venti e diciannove. come sanno i passeggeri abituali delle autolinee irpine, il sedile numero cinque corrisponde alla insopportabile postazione di piano terra dell’angolo salotto a quattro, con tavolino e occhi addosso dei passeggeri di fronte, davvero ad un palmo di naso, ginocchia inevitabilmente appiccicate. preparato all’evenienza da una prenotazione troppo anticipata, ho sperato, fino all’ultimo, nell’assenza altrui. svanita l’illusione, scruto di sottecchi compagni di viaggio e rispolvero i-pod d’antan. intanto, in moto: un vecchio disperato, steso, pancia in giù, su una panchina di piazza “tribunale”, ci sorride dal pozzo dei suoi sette anni d’età. poco oltre, “parcabatine” brindano assieme ai “contradarchini”. avellino – gallipoli, prima di campionato di c1, girone b, termina due a zero. passanti indossano camicie sgargianti in via d’estinzione. i compagni di viaggio, due donne di mezza età e un militare, sono costretti, dalla vicinanza coatta e dalla bassa velocità di percorrenza, ad imbastire una conversazione, presto rivelatasi raccapricciante. qua, la cosa buona è che non ci sono extracomunitari mentre a pavia… e non perché sono razzista! no, per carità, bisogna essere intolleranti quando opportuno! la mimica tradisce la mia insofferenza. la mia barba mi esclude. per coprire le dotte disquisizioni, il mio i-pod offre, tra gli urlanti, solo verdena e the afghan whigs: dove ho errato? un’idea, nel frattempo, m’illumina: il comune, galasso, padoaschioppa o chi per esso, in cambio del rispetto rigoroso delle norme del codice della strada & delle tavole della Legge, altrimenti schernite dagli automobilisti folli e dai cittadini a mezzo servizio, dovrebbe offrire gratuitamente un ricambio del parco auto. otterrebbe, tra l’altro, diminuzione emissione gas inquinanti, accrescimento del senso civico e, soprattutto, mai più fiat ritmo bianche a tormentare il nostro cammino. montevergine ispira i miei sogni! poi, arrivi te, amica di a., e mi distogli dai miei intenti, dai miei appunti in t9, dal post che ne sarebbe venuto ma almeno, la mia acclarata sociopatia s’accompagna ai tuoi scazzi e le tre ore scorrono rapidamente. almeno, al posto del militare fascista, c’è un viso-amico!

citazione numero uno) per superare l’insoddisfazione ed il malessere, avrebbe avuto bisogno di uno sforzo introspettivo molto più marcato. michel butor

non ho un guru che mi sappia indicare la strada. nella mia rotta, non esistono soste in una rada. estate terminata, chissà? non sono aduso a bilanci, sebbene mi desideri esperto di pubblica contabilità. lì dove alligna il malaffare, dipanerei intrecci perversi. comunque, proviamo: un viaggio che mi ha insegnato a viaggiare. nuovi personaggi da cui impari a convivere ovvero coesistere. poi, naturalmente, tu, al carcere borbonico, chi s’è avvicinato prima? nascosti dai più, un po’ per attitudine, ma non è mica una situazione di contrabbando. mi viene da scrivere, vedrai! poi, torno dietro, incerto sul da farsi, e, mi rendo conto sia meglio lasciare un “vedremo!”. grazie, intanto!

luogo comune numero due) alla sagra del vino, ci si ubriaca!

su radiorockitalia passa una versione dei “giardini di marzo” di luciano ligabue. camminavi al mio fianco ed a un tratto, dicesti, tu muori! il mio bilocale è vuoto. il coinquilino va a svernare in finlandia, da erasmus. trovare la sua stanza vuota dopo quattro anni provoca brivido temporaneo. poiché a gennaio la temibile “padrona” mi sfratterà, per occupare ella stessa l’appartamento, è probabile che la stanza resti libera fino ad allora. è probabile, dunque, che abbia a disposizione l’intera superficie della casa per festini, bagordi, simposi, ospitate et similia per quattro mesi. ad onor del vero, è pure probabile che, domani, la temibile “padrona” chiuda a chiave la stanza-bonus, confinandomi nello sconforto più totale. allora le spergiurerei, piangente, che non farei entrare, mai, nemmeno mia madre!

citazione numero due) non sono uno scrittore. sono una persona che scrive, è diverso. scrivere è la cosa che mi piace di più e che mi viene più facile. è una grande risorsa, è vero. ma non mi sento di dovermi ritemprare dalla fatica: il mio mestiere è meraviglioso, non mi affatica affatto. è un’enciclopedia di umanità: vivo in una comunità di due milioni e ottocentomila persone e qualunque cosa succede loro mi riguarda. è come se vivessi ogni giorno tutte queste vite, e d’altra parte la meraviglia dell’esistenza è questa: vivere non una sola vita ma molte, quelle che senti, quelle che leggi, quelle degli altri, quelle passate, quelle che inventi, quelle ci sono e quelle che non ci sono mai state. vivere molte vite, essere molte storie: è questa, alla fine, la mia grande passione. w.veltroni

settembre si farà!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Aaaaah, ecco cos'era! E pensare che io l'avevo preso per un piccione...

keigo ha detto...

sono ancora vivo. Solo un più insofferente. keigo.

Saluti.

maynardo ha detto...

keigo) se insofferente, puoi riprendere a scrivere!

Anonimo ha detto...

Pessima la fraSe: " Bisogna essere intolleranti quando opportuno .."
=\

Anonimo ha detto...

non ho capito molto...ma scrivi troppo bene.

Anonimo ha detto...

Già.

maynardo ha detto...

a flikky) non è mia, è del militare!

a pina) non credo!

a lidia) già cosa?

Anonimo ha detto...

a gina) già cosa che?