25.2.06

viaggio elettorale, parte prima: LEGA SUD AUSONIA

Il Rinascimento meridionalista




Arrancano i partiti ignorati dalle cronache politiche dei giornali, snobbati dagli approfondimenti dei salotti televisivi, in cui allegre baruffe scoppiano porta a porta sempre tra le solite maschere; sono quei movimenti che da anni si battono per guadagnare visibilità o solo sopravvivere, che dànno battaglia nell’indifferenza dell’elettorato che aspirano a rappresentare, magari già da un decennio, e nulla da festeggiare, come per la lega sud Ausonia di Gianfranco Vestuto, il primo (e unico) movimento meridionalista, nato nel febbraio millenovecentonovantasei a napoli.
Ed è fin troppo semplice ridurre il soggetto politico a scopiazzatura meridionale della lega nord di Umberto Bossi, perché, come tengono subito a precisare sul proprio sito internet i nostri, “la lega sud Ausonia non è assolutamente una propaggine dell’ex celodurista di Cassano Magnano né è sua intenzione diventare strumento del sempre etilico Bossi e dei suoi compagni di bottiglia”. Ciononostante, almeno all’inizio della loro avventura, non sono mancati i rapporti di collaborazione, gli abboccamenti, i contatti con i leghisti, conclusisi, come nelle più burrascose storie d’amore, con la rottura, le ingiurie, gli sberleffi. I “sudisti”, da allora, ce l’hanno a morte con i leghisti, i primi nella lista dei nemici. Ma non vi è reciprocità, s’intende. Perché la lega nord, dall’alto del suo quattro per cento nazionale, può, per una volta elegantemente, sottrarsi alla contesa.
I sudisti nel 2001 avevano corso con la CDL, ma ne erano usciti subito, anche per via dello scarso risultato elettorale ottenuto, e, seppure avvicinatisi al centrosinistra (insieme alle provinciali di Caltanissetta), restano, per il momento, fuori dai poli, in forte polemica con la politica filo-nordista del governo Berlusconi ed ultimamente minacciati dall’accordo degli autonomisti di Lombardo con i leghisti, aberrazione del gioco politico, che rischia di farli sparire definitivamente.
La Lega sud Ausonia si rifà, nel simbolo e nei programmi, al “più grande imperatore che il Sud abbia mai avuto”, Federico II di Svevia, lo “stupor mundi”, che, sempre restando nella guerra dei simboli, e come fieramente ricordano i “sudisti”, già sconfisse il Carroccio nel 1217 a Cortenuova.
Oggi che “ad imperare sono le filosofie darwiniane neoliberiste e a prevalere sono gli interessi dell’individuo anziché quelli della società, è necessario, secondo i “sudisti”, recuperare il futuribile pensiero federiciano, nel quale il governo della politica e dell’economia è strutturato in nome degli interessi superiori della società anziché quelli individualistici che caratterizzano l’alternarsi di episodi di storia giacobina e girondina degli ultimi tre secoli.”
Ed alla maniera federiciana potrebbe tornare conveniente allacciare rapporti più stretti con il mondo mediterraneo, magari contrattando direttamente il petrolio con i vicini Stati arabi, senza l’intermediazione delle sette sorelle petrolifere americane, ottimo espediente per ridurre il caro-vita e fare guerra a quei “cinquanta o cento finanzisti (sic!) che, impadronitisi dei gangli vitali del potere mondiale, muovono i fili della politica globale secondo i loro biechi interessi”. Facile, no?
Panacea di tutti i mali è, dunque, la creazione dell'“Ausonia Libero Stato del Sud”, una secessione padana all’incontrario, già celebrata peraltro, nell’indifferenza generale, a Melfi, il 14 settembre duemilauno.
Uno Stato, quello d'Ausonia, almeno nelle intenzioni, che sia capace di rianimare il sentimento del “Popolo sudista”, frustrato da centocinquantanni di un dominio oppressore, savoiardo e giacobino, che ha provato a svuotarlo di ogni sua specificità, distruggendo ogni radice sociale, storica, linguistica, culturale.
Così da mettere le lancette indietro per bloccare l’emigrazione dei meridionali verso il nord, autentica tragedia del secolo passato, perché è necessario che “i nostri figli, colti ed istruiti, a costo di immensi nostri sacrifici, devono rimanere a Sud per far crescere il Sud”, of course! Ed un consiglio appassionato ai settentrionali, di sicuro impatto: “se avete bisogno di forza lavoro per produrre di più, arricchirvi di più, inquinare di più, fatelo con gli extracomunitari!”
Il leader del movimento, come dicevamo, è il napoletano Gianfranco Vestuto, classe millenovecentosessanta, immobiliarista, editore, grande sportivo (il tennis e le immersioni, le sue passioni), autore del libro “Il coraggio di essere Lega”, ed per quanto riguarda i trascorsi politici, ex missino. Nella galassia messa in piedi da questo infaticabile uomo, c’è pure un giornale, “Ausonia”, la libera voce del sud, le cui pubblicazioni sono però momentaneamente sospese, un’agenzia stampa, “ageausonia”, un consorzio di imprenditori, una polisportiva ed infine il classico concorso di bellezza, “Miss Ausonia”, che pure ci ricorda qualcosa. Ma soprattutto una retorica creativa, avvincente come quando condanna, senza però chiarirlo, l’intreccio perverso tra camorra organizzata, istituzioni e grande capitale settentrionale che depreda le risorse del Mezzogiorno attribuendo la responsabilità alla politica locale della doppia M, “Munnezza e Malavita”; oppure quando paventa un futuro doloroso per la sua gente: “di questo passo il Mezzogiorno si avvicina alla Corea e all’India, dove centinaia di milioni di esseri umani vivono con le loro famiglie in condizioni di estrema povertà, in baraccopoli decrepite, ai margini della città, in compagnia di ratti e dei cumuli di immondizia”.
Ma non mancano compagni di viaggio (di peso). Adel Smith, ad esempio. Per alcuni presidente dell’Unione Musulmani Italiani, per altri portavoce solo di se stesso, comunque nel bailamme post-11 settembre, assurto alle cronache mediatiche, per essere il difensore in Italia di un islam militante, e caduto in beghe giudiziarie, accusato di vilipendio alla religione di Stato, per la vicenda dei crocifissi nelle scuole. Anch’egli autore di libelli fondamentali, quali “Iddio Maledica l’America” e “Guai a voi scribi e farisei: il dovere di odiare Israele”, ed.Alethes. Ebbene al motto, “Tremate politici, arriva superadel a salvare i napoletani”, il nostro, di chiare origini partenopee, pare che suo nonno e suo padre siano nati a napoli, si è candidato, nel duemilaquattro, sotto il simbolo della Lega sud Ausonia, alla presidenza della Provincia di Napoli, non senza far scoppiare un caso. Con una campagna elettorale incentrata su due punti, da una parte la chiusura delle basi americane di Napoli e Bagnoli, dall’altra la proposta di istituzione della provincia autonoma di Napoli, Smith non mancava di infondere fiducia alla sua gente, “non diremo. Noi già facciamo!”, e di minacciare l’occupante statunitense, definito, come da copione, criminale di guerra. Fino al colpo di scena: la sua esclusione dalla lista “lega sud Ausonia”, per comportamento sleale, provocato dalla pubblicazione da parte del “Gazzettino di Pordenone” della notizia, poi smentita dallo stesso Smith, secondo cui SuperAdel, nel frattempo, lavorava ad un suo progetto: la creazione, in Italia, di un Partito Islamico. Smentita che, in un primo momento, pare abbia rassicurato i sudisti, ma poi chissà, le notizie diventano confuse e ci scusiamo se non siamo riusciti ad appurare la sua presenza alle amministrative per le Provinciali di Napoli né, in tal senso, ci aiuta il sito dei nostri, che sulle cifre elettorali, risultati&numeri, a dire il vero, stende un velo più spesso che pietoso. Fatto sta, ed è notizia di qualche settimana fa, che Adel Smith sembra voglia continuare il suo impegno al fianco dei sudisti, avendo annunciato la sua candidatura per le politiche del duemilasei. Vedremo.
Altro campione della Lega sud Ausonia è Salvatore Marino, abruzzese, anch’egli illustre sconosciuto del sottobosco televisivo, fondatore del movimento maschio cento per cento, che si propone di abbattere il regime femminista che castra il “vero maschio” e magari stanare le lobby femministe dai partiti di regime, naturalmente recuperando valori irrinunciabili quali la famiglia naturale, basata sull’unione di veri uomini e di vere donne. Alla larga, dunque, pacs, adozioni alle coppie di fatto e ogni deriva (immorale) dei costumi. Marino, già candidatosi per la presidenza della Provincia di Pescara, ci ha riprovato, nel duemilacinque, per il governatorato della Regione Abruzzo, se solo l’insormontabile problema della raccolta di firme per le presentazione della lista, non avesse bloccato la rincorsa sul nascere. Anch’egli sarà candidato alle prossime politiche.
Ma il valore aggiunto della lista alle prossime elezioni, è, senza dubbio, la Principessa Yasmin von Hohenstaufen Avril de Burey d'Anjou von Hohenzollern, erede legittima dell’ Imperatore del Sacro Romano Impero, Re di Gerusalemme, Sicilia, Arles, Borgogna, Franconia, Italia, Germania e chi più ne ha, più ne metta, e dunque, per quello che ci riguarda, in quanto pronipote di Federico II solo momentaneamente, spodestata dal trono del regno d'Ausonia. Alta, bella, bionda, come apprendiamo dalle cronache dei giornali, che pubblicano pure una fotina, da cui effettivamente appare tale, la principessa sarà la capolista per la Camera, in Campania, Sicilia e Puglia con l’obiettivo dichiarato di smascherare l’imbroglio di Calderoli e Lombardo. Insomma altro che sogni di vanagloria del principe Filiberto. Solo che andando a spulciare la rassegna stampa della lega sud Ausonia, spunta fuori un messaggio augurale della bella principessa ai militanti, per il capodanno duemilaquattro, dal pesante accento esoterico, chili&chili di simbologia massonica, e dunque per noi incomprensibile, che ci mette un po’ paura, a dir il vero. Il messaggio, in ogni caso, pare annunci il ritorno in terra di Federico II, a mondarci di tutti i peccati, dietro il motto, che poi è un credo, “Ausoniae Renascitur Spes”: Rinasca la Speranza di una nuova Era per l'Ausonia!, tanto che in un attimo perdiamo le nostre certezze, e non vorremmo che a sedere in Parlamento fosse, invece che una principessa, una strega pronta ad un maleficio.
Per concludere, non sappiamo se davvero sia prossimo il ritorno del grande imperatore, vicino, l’auspicato rinascimento meridionale, o se, come assicurano i sudisti, circa il 71% dei meridionali sia realmente interessato alla secessione, restiamo fedeli allo scetticismo che ci anima in questo viaggio, augurando, perché no?, ai nostri, che il Sud, grazie ai preziosi uffici della Lega sud Ausonia, torni presto ad essere artefice del suo destino!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

salvatore marino mi fa tenerezza. qui da noi lo si poteva vedere grazie ai potenti mezzi di tele a e tele a+

bei tempi

Anonimo ha detto...

Beh, è un'inizio no? ;-)
P.S.
Bonjour tristesse...

Anonimo ha detto...

come si dice, la transizione è lunga a durare..

Anonimo ha detto...

...Per intanto, provano a fare qualcosa... Tutto sommato sono da lodare!
Forza Sud

Anonimo ha detto...

salve amici

questo tema nord sud mi ha sempre suscitato emozione e interesse. Ho letto i pareri espressi nei blog e credo si sia detto tutto o quasi sulla intollerenza reciproca e sulla debolezza nazionale della nostra penisola. Onestamente credo che una sana e desiderata da molti "secessione" sia l'unica strada realmente percorribile, in quanto i cambiamenti socio culturali sono troppo difficili da realizzare in tempi osservabili. Non credo che poi dopotutto la secessione sarebbe un male. Io ci vedo molti vantaggi:

1) Il nord raggiungerebbe la sua liberta' finanziaria e il pieno controllo territoriale.

2) Nel Nord i rancori verso i meridionali finiribbero

3) Il sud ricostruirebbe un suo stato di diritto. Rifonderebbe una sua economia.Stabilirei nuove alleanze con aziende cinesi magari. Uscirei dall'euro e dai blocchi. Impedirei ai cervelli del sud di espatriare al nord. Attiverei profonde campagne morali e educative. Punterei massicciamente sul turismo e sui servizi digitaltelematici, creando poli specialistici. Utilizzerei i porti meridionali per le confluenze delle merci cinesi distribuite in europa. Una costruzione di hub di stoccaggio e trasporto. Polarizzerei l'attenzione sulle risorse agricole biologiche e un forte uso dell'energia solare . Investirei sui giovani e sull'istruzione con premi di qualificazione e investimenti sulla ricerca.

4) Il Sud sarebbe rispettato come un paese sovrano e cosi i suoi cittadini.

Non vedo la proposta leghista una minaccia per i cittadini italiani ma un vantaggio, in quanto rinascita di un piu' forte sentimento nazionalista, sicuramente piu' forte dell'essere "Italiani"

La secessione e' per me in altre parole un ' opportunita'!

Per la mia esperienza di vita posso dire che ci sono tante brave persone al nord quanto al sud, il fatto che ho riscontrato che non siamo uguali, cosi' come lo sarebbero i belgi e i finlandesi. Non e' colpa di nessuno se siamo diversi. Non possiamo reciprocamente farcene una colpa , no?

Dunque tirando le somme, direi DIVIDIAMOCI! non ce l'ho avra' mica ordinato il Padre Eterno di dover stare Uniti?

Io per me gia' mi sento diviso da anni, vivo in Irlanda e dico con orgoglio I'm Neapolitan from Southern Italy. Vivo e lavoro con tanti cari amici del Nord Italia come del Sud Italia, come di tutta Europa.
Siamo tutti Felici!!!

L'Italia per me e' sempre stata una costruzione teorica, un'irrealizzabile Illusione.
Mi dispiace Garibaldi, ma non ci hai visto giusto!!



Saluti
Max

Anonimo ha detto...

salve amici

questo tema nord sud mi ha sempre suscitato emozione e interesse. Ho letto i pareri espressi nei blog e credo si sia detto tutto o quasi sulla intollerenza reciproca e sulla debolezza nazionale della nostra penisola. Onestamente credo che una sana e desiderata da molti "secessione" sia l'unica strada realmente percorribile, in quanto i cambiamenti socio culturali sono troppo difficili da realizzare in tempi osservabili. Non credo che poi dopotutto la secessione sarebbe un male. Io ci vedo molti vantaggi:

1) Il nord raggiungerebbe la sua liberta' finanziaria e il pieno controllo territoriale.

2) Nel Nord i rancori verso i meridionali finiribbero

3) Il sud ricostruirebbe un suo stato di diritto. Rifonderebbe una sua economia.Stabilirei nuove alleanze con aziende cinesi magari. Uscirei dall'euro e dai blocchi. Impedirei ai cervelli del sud di espatriare al nord. Attiverei profonde campagne morali e educative. Punterei massicciamente sul turismo e sui servizi digitaltelematici, creando poli specialistici. Utilizzerei i porti meridionali per le confluenze delle merci cinesi distribuite in europa. Una costruzione di hub di stoccaggio e trasporto. Polarizzerei l'attenzione sulle risorse agricole biologiche e un forte uso dell'energia solare . Investirei sui giovani e sull'istruzione con premi di qualificazione e investimenti sulla ricerca.

4) Il Sud sarebbe rispettato come un paese sovrano e cosi i suoi cittadini.

Non vedo la proposta leghista una minaccia per i cittadini italiani ma un vantaggio, in quanto rinascita di un piu' forte sentimento nazionalista, sicuramente piu' forte dell'essere "Italiani"

La secessione e' per me in altre parole un ' opportunita'!

Per la mia esperienza di vita posso dire che ci sono tante brave persone al nord quanto al sud, il fatto che ho riscontrato che non siamo uguali, cosi' come lo sarebbero i belgi e i finlandesi. Non e' colpa di nessuno se siamo diversi. Non possiamo reciprocamente farcene una colpa , no?

Dunque tirando le somme, direi DIVIDIAMOCI! non ce l'ho avra' mica ordinato il Padre Eterno di dover stare Uniti?

Io per me gia' mi sento diviso da anni, vivo in Irlanda e dico con orgoglio I'm Neapolitan from Southern Italy. Vivo e lavoro con tanti cari amici del Nord Italia come del Sud Italia, come di tutta Europa.
Siamo tutti Felici!!!

L'Italia per me e' sempre stata una costruzione teorica, un'irrealizzabile Illusione.
Mi dispiace Garibaldi, ma non ci hai visto giusto!!



Saluti
Max