5.2.06

ipotesi di epilogo di una trilogia irpina

la domenica, verso sera, avellino si svuota del vuoto che c'è, un vero e proprio esodo, chi parte per studio, chi per lavoro, i più verso napoli, o chi come me, verso roma, a trovar ragioni per andar via definitivamente. allora, ci si ritrova tutti a piazza macello, che poi, ad onor del vero, si chiama piazza kennedy, vuoi mettere come suona pi-az-za ken-ne-dy, un punto a favore di john fitzgerald, solo che proprio lì c'era il macello della città, ora parcheggio a cielo aperto, vuoi mettere la memoria della gente, due punti a favore di piazza macello, che dunque conquista la sfida. solo che, è l'ultimo "solo che", giuro!, a piazza macello, oltre al parcheggio, c'è pure una pineta con una cinquantina di pini e, appunto, la stazione degli autobus, che però dovrebbe essere altrove. eh sì, perché uno spiazzo, davanti ad una pineta, teoricamente una piazza come dicevo, senza pensiline, senza marciapiedi di partenza per i bus, senza una vera biglietteria, senza cartelloni d'informazione, un nulla pieno di dozzine&dozzine di bus e centinaia&centinaia di pendolari, che vengono, che vanno, una confusione al quadrato, è quanto di più lontano ci sia da una autostazione. così, visto che qui siamo furbi, l'autostazione l'abbiamo costruita, tutto sommato poco lontano, anche se per come sono avvertite le distanze ad avellino, è lontanissima, credetemi. un'autostazione rosa shocking. però, nell'attesa che venisse aperta, l'autostazione è stata devastata da vandali di passaggio, dunque subito resa inagibile. e infine, nell'attesa che venisse risistemata, l'amministrazione comunale l'ha venduta all'air, la società che gestisce i trasporti locali. poco male, se non fosse che l'autostazione è ancora chiusa, chissà ancora per quanto, forse giusto il tempo per rendere quel rosa ancora più idiota. così ci rimane piazza macello, la cui caratteristica peculiare è il fondo d'asfalto, ridotto quasi a pavé, o peggio, non un centimetro quadrato che sia intatto, buche, avvallamenti, gibbosità del terreno che rendono l'attraversamento ostico al viaggiatore distratto valigia-munito e all'ammortizzatore usurato.
fatto sta che la domenica, verso sera, conveniamo tutti a piazza macello, giovani studenti, manager trentenni, informatici quarantenni, zie di mezza età, nonni di ritorno e così via, e lasciamo la città e gli affetti, per chi ce l'ha. certo sistemare le valigie, nel ventre del pulman, non è mica cosa facile. se conti che si parte alle 17:00, conviene comunque arrivare un po' prima, e sistemare la valigia nel bagagliaio mezzo vuoto. ad arrivar tardi, non c'è più posto, borse delle più svariate fogge, stipate con rabbia, da padri innervositi dalla mancanza di spazio, un niente e si alza la voce, un niente e ti becchi un vaffanculo. dopodiché, sali sul pulman, blu e bianco dell'air (che sta per autotrasporti irpini, dovrei dire a.ir., ma insomma, ci capiamo!), e cedi il tuo biglietto, bianco e verde, all'autista, che controlla la prenotazione e, gentilmente, ti fa accomodare. solo che (oh cristo, avevo promesso di farla finita coi "solo che", vabbè ora è fatta) la prenotazione è annotata a penna sul retro del biglietto, e può capitare, per "distrazione" del bigliettaio, che a due persone sia assegnato lo stesso posto, evenienza che fa scoppiare il caso: autista accomodante, non vi preoccupate c'è posto per tutti, i due contendenti a litigare o quasi, mi deve dire quando ha fatto il biglietto?, altri passeggeri che sbuffano, che prendon parte alla contesa, che ne approfittano per lamentarsi del servizio, dell'aria condizionata troppo alta, del ritardo accumulato già prima di partire, di avellino, degli avellinesi, della politica e della religione, delle sinistre e di berlusconi, di questo pazzo mondo che va a rotoli mentre a noi basterebbe arrivare a roma, più o meno in orario. naturalmente tutto si sistema, tutti trovano posto, e finalmente si parte. tre ore di viaggio, a scanso di traffico o soste. tre ore da riempire. i più dormono, già a baiano. o almeno fingono, chiudono gli occhi, magari a sognare viaggi migliori. io non ci riesco. passo il tempo a guardar fuori (è essenziale che abbia il posto vicino al finestrino). scorre il panorama e m'aiuta a far scorrere pensieri, o almeno fingo. nel frattempo ho le cuffie e ascolto musica. quando non guardo fuori, fisso i capelli della tizia che mi è davanti, oppure il logo dell'air che, l'ho scoperto da poco, pensa te!, non è altro che la testa di un lupo, leggermente allungata, sulla falsa riga del logo dell'u.s. avellino, aspettate, forse lo trovo: ecco!quelli dell'air, furbi perché di avellino, hanno anche un motto che fa: "lasciate l'auto a casa. al resto ci pensiamo noi!". ma visto il traffico che c'è in città, si vede che non hanno convinto molti. il problema è che l'80% delle auto circola con un solo passeggero a bordo ed il restante 20% spreca benzina pur di non parcheggiare a pagamento (questione di principio). ma lasciamo morire la digressione. dicevo come far trascorrere il tempo sul pulman. certo ci sarebbe occasione per attaccar bottone colla vicina tanto carina. ma l'autobus non è come il treno: spazio troppo limitato e soprattutto, ho solo un vicino, sono dal lato finestrino, ricorda, e una volta che mi son giocato quello, non c'è niente da fare, debbo accontentarmi del panorama. oggi, per esempio, mi è capitato accanto il sosia di bill gates, dunque nulla da fare. in realtà, avrei voluto chiedergli se pure lui fosse a conoscenza di quella storia per cui ciascuno di noi ha sette sosia sparsi per il mondo, assolutamente identici, e scartato il buon bill, chi pensava potessero essere gli altri sei. ma poi ho desistito, congetturando sui miei sette. davanti c'era una coppia quarantenne: lui leggeva il corriere della sera, e fin qui nulla da eccepire. lei, invece, aveva in grembo una copia di


LA TORRE DI GUARDIA
annunciante il regno di geova


sulla copertina, una foto di una giovane donna nerovestita, inginocchiata ad una tomba, e l'inquietante interrogativo:


c'è rimedio alla morte?


è una delle cinque cose più spassose che mi sia capitato di vedere. ma non voglio fare ironia. non vorrei che poi protestassero davanti al mio bilocale e magari tentassero di dargli fuoco. voglio solo chiedere ai testimoni di geova di stare attenti quando attraversano la strada. ad avellino, rischio sempre di metterli sotto, perché escono come fulmini dal loro "luogo di preghiera", vestiti come dio comanda, rinfrancati dalla "parola", però dannatamente distratti, specialisti dell'attraversamento-per-vie-oblique-e-a-passo-lento. per il resto nulla da annotare, a parte i film messi su dall'autista di turno, che dire b-movies è poco: la filmografia completa dei vanzina (talvolta anche un assaggio di steno, il padre), per esempio. comunque, dopo mille peripezie, giungiamo a roma e ci disperdiamo. duecento e più irpini che appena messo piede a terra, cominciano a correre come pazzi, a tentar di sbiadire la propria "avellinesità", in una città che però è provincia cento volte, quanti sono i tipi di provinciali che accoglie, e per questo, in fondo, persino meno giustificabile. fra un paio di settimane, lo so, vorrò di nuovo tornare giù.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

mi fai venire in mente Montale

"...ed io non so chi va e chi resta..."

P.S.
dovevi metterla la dedica a lidia, che osanna i post avellinesi nei commenti ;P

Anonimo ha detto...

pensa tu: io credevo che il logo dell'air fosse un' astronave, uno shuttle per la precisione!

Anonimo ha detto...

ehm, ormai "mi si tiene sgamata" - lo so.
Ripetitiva come non mai, sentenzio: "Io adoooro i post a sfondo cittadino".
lidia

maynardo ha detto...

ad anonimo) montale, chi?... per le dediche, meglio la radio, che dici?

a gaetano) la mia prima ipotesi congetturava che il logo dell'air fosse, invece, la cartina (capovolta) della provincia di avellino, ma c'era qualcosa che non mi tornava... figurati!

a lidia) ripetutamente riconoscente... però mi piacerebbe che pure tu ne sfornassi qualcuno!

Anonimo ha detto...

che dico? ma che devo dire, viva la fica è la cosa più intelligente che possa aggiungere, come risposta ad una sparata di cazzo del genere...

maynardo ha detto...

mica te la sei presa??

Anonimo ha detto...

beh, no, almeno non credo. ti volevo lanciare un assist simpatico, e tu m'hai annichilito. fa niente!