3.4.07

il circolo di chi non ha molto da dire ma, quantomeno, pensa ad alta voce

meneghello in tivvù, rumiz sulla vite secolare di taurasi, la mia vita, rutilante, in doppiotetto mi rammentano che potrei sempre allietare i miei lettori con le mie storie, le mie testimonianze, le mie finestre. da cui, per esempio, si scorge montevergine, di sera, punteggiata di luci supplementari, che lasciano immaginare una discobenedettina, diggei Tarcisio alla consolle, e balli sorprendenti, disimpegno edonista concesso a chi ha contatti stretti con l’altissimo. Mentre qui, a valle, di lacrime e sudore, si balla, terremoti o meno, nel traffico o al mercato, o ancor peggio al parking, dove si scansano postulanti ellesseu, croce&delizia della città, privatizziamo il servizio o pubblicizziamo la carità?, che chiedono spavaldi, sul posto auto, un sovrapprezzo per un caffè che, si sa, aiuta a campare la famiglia e ad assaporare meglio la vita grama che va. di questo e di altro si fa un gran parlare in città, persino de mita al congresso regionale, se n’è dovuto occupare. In un discorso che pochi si son dati cura di ascoltare – pure se trasmesso a reti unificate – anche perché lui si rivolgeva ripetutamente ai soliti tre: polito (che conosce da poco e di cui condivide il pensiero del suo ultimo libro di cui, tuttavia, ha letto solo il titolo), rosetta (che, invece, conosce da sempre, pure il padre, per dire, e della cui interlocuzione si avvale quando parla della storia dicci e dei rapporti colla gerarchia) e tal amendola (in rappresentanza dei diessini con cui vuol fare il partito democratico ma a condizione che…uno, due e tre). Due ore e dieci di discorso, scandito da applausi interrotti sul nascere, per timidezza o sconsideratezza di chi li faceva partire, e applausi fragorosi ignorati dal Nostro che continua imperterrito, costretto com’è, a non dimettersi dall’intelligenza che ha, ma che potrebbe sempre, per sfinimento, dimettersi per la scarsa intelligenza di chi gli è intorno. D’altra parte è sempre questione di messaggi che si vuole trasmettere. per quanto mi riguarda, ho allestisto il mio profilo splinder, arricchito da ritratto giovanile di maynardo, probabilmente da duncan grant, il vaglione, e da rete di amici da allargare, peccato mortale chiudersi in una nuova bloomsbury, non ci aggrada l’elitarismo, ma magari un qualche scambio (d’idee) proficuo ne viene fuori.

7 commenti:

penserEnsuite ha detto...

Enzo Amendola è un ragazzo in gamba capitato nella giungla "DS di Napoli". Povero ragazzo!
Mio padre è di Avellino sai?

maynardo ha detto...

ha anche un blog, http://www.enzoamendola.it/, speriamo non molli!

Anonimo ha detto...

ecco mi è passata la voglia di tornare...

maynardo ha detto...

spero non solo per ciò che è descritto nel post... a quel punto, potrei anche ritirarlo!

Anonimo ha detto...

Buona Pasqua

maynardo ha detto...

grazie! anche a te (e voi tutti)

Anonimo ha detto...

buona pasqua, maynardo!

gianni fiorentino