7.11.06

spaghetti di soia

Nell’amore vince chi fugge. Ma se fuggono entrambi, chi cronometra? Il quesito precipita come un masso sui tornanti verso l’irrigidimento sentimentale; mi blocca, allora con lo stesso mi balocco, poi si sbriciola in un momento: hai ragione tu! in ogni caso, sono già in retromarcia. ci si vede fra trent’anni. indosserò un tight blu e una convinzione in più.

I libri da esposizione ikea sono veri, si sfogliano come pagine che frusciano, sono in svedese, ma i titoli si ripetono ossessivamente, al che la domanda è legittima: siamo sicuri che la classifica best sellers in svezia non sia tarocca? Dopodiché non ho nulla da dichiarare sulla mia (seconda) esperienza al mega-mobilificio, a parte una: ho imparato ad apprezzare il salmone. Ma pure gli spaghetti di soia del cinese non scherzano.

Javi che è di Siviglia crede che Francesco de gregori sia come jovanotti. Non ho voglia di dilungarmi sulle affinità/divergenze, non ne posseggo i titoli. Come spiegargli, poi, che il caffè conad non rappresenta il meglio dell’italica produzione, che Vasco Rossi non è detto piaccia a tutti, che il mio non è un dialetto ma una cadenza, che il papa è in tv ma non nelle case, che la spagna mi è sempre stata sul cazzo.

Oggi pomeriggio, il sapore della mia matita era insoddisfacente, il colore delle monografie deprimente, il contenuto degli articoli altalenante, allora ho creduto fosse giunto il momento di mettersi in proprio e ho buttato giù l’incipit della tesi. Gli applausi finti scrosciavano dagli artoparlanti della biblioteca. Evidentemente, il momento era parecchio atteso.

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