dichiarazioni di voto ovvero del perché se promettessero di abolire pure le tasse universitarie, non farei una grinza
dicono sia stata una bruttissima campagna elettorale. rissosa, bizzosa, nervosa. la peggiore della storia repubblicana. può darsi. quando si comincia ad urlare, s’assottigliano le ragioni. da parte mia, ho cercato di starne alla larga. non ho assistito a nessun pubblico comizio. in tv, ho guardato soltanto i due duelli, ma del secondo in cucina arrivava solo il sottofondo surreale, lei è il moderatore?!?, lo moderi!!!, amici invitati a cena impedivano di seguire. per il resto rapide spulciate a repubblica o repubblica.com. questo perché, a chi segue le cronache politiche trecentosessantacinque giorni all’anno, la campagna elettorale, paradossalmente, non piace. non ci piace quando i politicanti smettono i panni dello stratagemma, del compromesso, del disegno politico abbozzato e dunque aperto a più soluzioni, e passano al vincolo di coalizione, al tutti per uno, uno per tutti, al votatemi per quello che farò, o per quello che non faranno gli altri, al trucco e parrucco et similia. esiste un divario incolmabile tra la politica di tutti i giorni, quella che s’occupa della soluzione pratica dei problemi della collettività (che esalta o affonda le qualità personali) e la politica, deformata, dei giorni che precedono le elezioni. nessuno può negare che persino il berlusconi del lavoro quotidiano a palazzo chigi-grazioli, abbia più dignità della maschera di cera che, oramai da mesi, siamo costretti a subire (o è sempre una maschera di cera?). noi, dunque, con presunzione abbiamo lasciato che la campagna elettorale se la sorbisse chi realmente era indeciso, e ci siamo opportunamente tappati le orecchie, affinché le polemiche elettoralistiche non ci deviassero dalle convinzioni, maturate nei cinque anni di questo governo, nei dodici del berlusconismo, nei dieci dell’ulivo, nei due del partito democratico. nessuna promessa c’avrebbe fatto cambiare idea, essenzialmente convinti dell’inutilità delle promesse. nessuna lettura di programmi dei partiti c’avrebbe distolto, profondamente persuasi dell’evanescenza dei programmi fatti salvi due/tre principi di fondo.
da blogger, poi, avrei voluto contribuire in maniera diversa. il viaggio elettorale, di desantisiana memoria, attraverso il racconto dei partiti minori, lega sud-ausonia e partito umanista, gli unici portati a termine, accolite di estremisti o velleitari, di visionari o cialtroni. avrei raccontato, bene o male, i partiti su cui ho stilato una classifica dei simboli. ma al numero uno, invece del movimento di del balzo, avrei inserito forza italia. sì, avete capito bene! una cavalcata, nei programmi di questi partitini che si chiude con un post su forza italia. ché, morale della favola, in un paese normale o solo nelle mie congetture sul paese normale, forza italia sarebbe rimasto movimento minore, il partito degli aziendali, un tre per cento assicurato e nulla più. poi, il disegno s’è arenato (non forza italia, purtroppo). non so perché. forse il tempo e la fantasia.
domani, voterò l’ulivo alla camera. al senato, under 25, avrei votato DS.
perché non credo che ogni voto-al-centro-sinistra-dunque-abbatti-Berlusconi abbia lo stesso peso!
da blogger, poi, avrei voluto contribuire in maniera diversa. il viaggio elettorale, di desantisiana memoria, attraverso il racconto dei partiti minori, lega sud-ausonia e partito umanista, gli unici portati a termine, accolite di estremisti o velleitari, di visionari o cialtroni. avrei raccontato, bene o male, i partiti su cui ho stilato una classifica dei simboli. ma al numero uno, invece del movimento di del balzo, avrei inserito forza italia. sì, avete capito bene! una cavalcata, nei programmi di questi partitini che si chiude con un post su forza italia. ché, morale della favola, in un paese normale o solo nelle mie congetture sul paese normale, forza italia sarebbe rimasto movimento minore, il partito degli aziendali, un tre per cento assicurato e nulla più. poi, il disegno s’è arenato (non forza italia, purtroppo). non so perché. forse il tempo e la fantasia.
domani, voterò l’ulivo alla camera. al senato, under 25, avrei votato DS.
perché non credo che ogni voto-al-centro-sinistra-dunque-abbatti-Berlusconi abbia lo stesso peso!
buon esercizio di democrazia a tutti!
4 commenti:
altro che esercizio. qui per esercitarlo ci vogliono soldi e un viaggetto di 1600 km per tornare a casa. faccio la valigia. martedi sarà tutto finito. e, comunque vada, sarà un "altro" giorno. buona pasqua.
dove cazzo hai la residenza, abgely??? guarda che per il voto all'estero, è tutto già concluso!!!
per gli auguri di pasqua, c'è tempo!
Come va la pelle? Che' la politica e' schifosa e le fa male. Quanto piu' una cosa e' dibattuta, tanto piu' il mio disinteresse e' grande e autentico - pero' ce l'ho fatta a leggerti. Noblesse oblige. E ora?
sulla pelle ho un fungo che non accenna a ritirarsi. fosse colpa della politica non l'ho mai pensato. tu, piuttosto, quando torni dal cairo, quando torni a tremetri...???
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