8.10.08

il primo giorno del creato


foto di diane arbus

dopodiché sopraggiunse la gelata delle borse e ci ritrovammo a corto di parole perché mai avevamo assistito ad una cosa simile mentre la gente attorno proseguiva a discutere di fantacalcio o al massimo, obbligata, si preoccupava del proprio libretto di risparmio. e noi che avevamo studiato keynes&milton friedman, malaccio per carità, a spizzichi e Bocconi come tutto, verificavamo allibiti che niente potevano lo scavar buche a conto del governo e le iniezioni di liquidità delle banche centrali. per difenderci emotivamente, orfani per un paio di giorni pure dei bus air, ci legavamo ossessivamente agli strumenti di networking sociali, in cui imbastivamo contatti improbabili, seguito di reti dalle maglie impalpabili. dio salverà l’america, i suoi figli. capitalismo meno saccheggio ché alternative non si presentano. m’aggrappo ad una biografia di enrico mattei e un’agenda colore rosso. l’intercity delle sei e ventotto lascia una manciata di minuti per un bacio dolcissimo. rimaniamo sempre noi, gentili, disutili e stronzi, nel paese, in sofferenza, in cui tutto sembra normale. come il primo giorno del creato.

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