dove cazzo sei?
l'ora delle verità scomode
qui è sempre il tempo del perdono facile
scanso il disonore perché tutti corresponsabili
chiamo tutti dinanzi al boia
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa
e supplico il carnefice a sorridermi
che mi riceva con gli onori
riservati a lorsignori
sempre benevenuti
al gran hotel patibolo
cinico perché smosso da chi si copre di una doppia pelle
una, marginale, che va bene per il sesso
l'altra, di scorza dura, adatta al compromesso
mentre io ne ho una soltanto
che si macchia ad ogni eccesso
chiedo autenticità
ma suono fesso
chiodo fisso: progresso
ma neanche imbocco l'ingresso
ok
chiudo con le rime
da cui mi nascondo dal fantasma dei significati
era giusto un siparietto
senza spettatori né applausi
lettore di me medesimo
senza nome né cognome
come celarsi a se stesso
nemmeno la fatica di crearsi triple identità
naturaliter indossare la realtà
ignorandosi
perché a scavare anni interi
ci si è trovati
screziati
impalpabili
però se per caso sei qui intorno che ascolti,
dova cazzo sei?
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