1.9.10

teledurazzo

antonio monda: il romanzo è stato dichiarato ripetutamente morto.
jonathan franzen: sarei felice di vedere gli scrittori parlare del mondo in cui viviamo, invece di rifugiarsi nell'adolescenza o in questioni marginali. penso a quanto fosse eccitante in tal senso saul bellow.
intervista a jonathan franzen, la repubblica di oggi


il mondo di oggi è tempo recuperato per l’assurdo cui prima non si pensava perché impegnati a dover campare. però non ovunque è così, un antropologo ravviserebbe in un’argomentazione del genere dell’eurocentrismo. a durazzo, pover’uomini si sbracciano per vendere un mezzo chilo di olive ma sorridono di più del barista tornato scuro dalle vacanze passate a malindi. un consiglio surreale sarebbe scambiarsi vite spesso, ma è lo stesso giochino di certe programmazioni discutibili di mtv. il segreto dunque, ad averne uno e volerlo dispensare in giro, è di spiazzare il benessere, messaggio che i più, in particolare i giovani del belpaese, non accolgono perché ritengono vivere in un terribile periodo di crisi, in cui si chiudono gli spiragli di futuro. sensazione approfondita dall’evidenza, non imputabile come anti-berlusconismo, di vivere nell’unico paese al mondo in cui l’uomo di gran lunga più ricco concentra su di sé il potere politico e mediatico, in un’epoca che è impasto di consumismo e immagine. un conflitto di interessi con la modernità che nessuno vuole affrontare. al massimo, si va torna a votare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Scriveva Roland Barthes nel Grado zero della scrittura (1953): «Le immagini, il lessico, il periodare di uno scrittore nascono dalla sua natura fisica e dal suo passato e diventano gradualmente le stesse componenti automatiche della sua arte (…). Qualunque sia il suo grado di raffinatezza lo stile ha sempre qualcosa di bruto, è una forma senza uno scopo, il prodotto di una sollecitazione non di una intenzione». Ma poco dopo aggiunge: «Ogni forma è anche Valore; per questo tra lingua e stile c’è posto per un’ altra realtà formale: la scrittura. In qualsiasi forma letteraria è richiesta la scelta generale di un tono, di un ethos se si vuole: ed è appunto dove lo scrittore si individua con chiarezza perché è dove si impegna»