4.7.13

fratelli mediterranei

chi si lamenta quotidianamente che sull'italia si è abbattuto, negli ultimi venticinque anni, un cataclisma politico, economico e sociale di gravità inaudita ed occupa, anche giustamente, il suo tempo a lambiccarsi sulle responsabilità interne dell'inerzia o degli sforzi vani per invertire la rotta, mette in secondo piano che lungo le coste del mare che bagna il belpaese per circa settemilaseicento chilometri, negli ultimi venticinque sono accaduti, grossomodo, i seguenti eventi (ordine alfabetico per paese):
  • albania: dissoluzione della repubblica popolare socialista di albania (1991-1992), rivolte di piazza del 1997 con intervento forze di sicurezza dell'ONU, diaspora albanese;
  • algeria: annullamento delle elezioni del 1991 vinte dal fronte islamico di salvezza nazionale e scoppio di una guerra civile tra fazioni dell'esercito regolare e gli integralisti del gruppo islamico armato (1991 - 1997, stimate 100.000 vittime); primavera araba (2010 – 2012);
  • croazia: guerra di indipendenza croata tra le forze croate che dichiarano l’indipendenza del paese nel 1991, e l’armata popolare jugoslava, a maggioranza serba (1991 – 1995), intervento onu;
  • egitto: rivoluzione egiziana a partire da gennaio del 2011 con rovesciamento del regime di hosni mubarak, emendamento della costituzione, elezioni presidenziali nel 2012 con vittoria dei fratelli musulmani, nuove proteste e destituzione del presidente democraticamente eletto da parte dell’esercito (luglio 2013);
  • grecia: bancarotta a partire del 2009 con pesanti conseguenze sulla stabilità del debito sovrano dei paesi dell’eurozona, numerosi piani di salvataggio finanziario, di esecutivi chiamati a gestirli, caduta della ricchezza nazionale e gravissime tensioni sociali;
  • israele: prima intifada (1987 – 1993), accordo di oslo per la risoluzione del conflitto arabo-israeliano e mutuo riconoscimento (1993), assassinio di rabin (1995), completo ritiro dalla striscia di gaza, seconda intifada (2000), seconda guerra del libano (2006), proteste di piazza (2011);
  • libano: assassinio di hariri e tensioni con la siria (2005), seconda guerra del libano (2006), conflitto interno contro le milizie hezbollah (2008);
  • libia: primavera araba sfocia in guerra civile con insorti del consiglio nazionale libico che entrano in armi contro le forze fedeli alla dittatura di gheddafi, intervento militare di alcuni stati appartenenti alla nato e alcuni paesi arabi a supporto del consiglio nazionale libico, uccisione di gheddafi e fine del regime;
  • marocco: primavera araba (2011 – 2012) e modifiche alla costituzione con aumento poteri esecutivo e parlamentare rispetto all’istituto monarchico;
  • spagna: attentato terroristico di madrid (2004), grave crisi economica e conseguenti forti tensioni sociali sfociate in proteste di piazza capeggiate dal movimento degli indignados (movimiento 15-M, acronimo che richiama l’inizio delle proteste, il 15 maggio 2011);
  • stato della palestina: prima intifada (1987 – 1993), accordo di oslo per la risoluzione del conflitto arabo-israeliano e mutuo riconoscimento (1993), completo ritiro dalla striscia di gaza, seconda intifada (2000);
  • siria: guerra civile in corso (iniziata nel 2011) tra le forze della coalizione nazionale siriana che si oppongono al governo del presidente bashar al assad, ad oggi si stimano più di 100.000 vittime e nessuna ipotesi di rapida risoluzione;
  • tunisia: il sacrificio di mohamed bouazizi, ventisettenne ambulante di sidi bouzid che si dà fuoco per protestare contro la crisi e muore dopo due settimane di agonia, dà avvio alla primavera araba (fine 2010), scoppia la rivoluzione dei gelsomini con rimozione del dittatore ben ali ed elezione della nuova assemblea costituente;
  • turchia: gravi tensioni con la minoranza curda, proteste nel corso del 2013 contro la rimozione di un parco pubblico (taksim gezi park), manifestazioni poi estesesi in tutto il paese per protestare contro la brutalità delle forze dell’ordine e per richiedere le dimissioni del governo di erdogan

… e la storia, ovunque, continua!

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