13.10.09

le ragioni dell'intestino

di continuo ghermiti dai marosi della menzogna più spudorata, temiamo di perdere definitivamente il senno, la capacità di riconoscere il giusto dal cattivo, il gusto di ragionare nel paese che perciò è già dittatura. scomodi in situazioni che nella normalità non avrebbero dovuto essere, in discorsi che non ci sarebbero stati, in incontri che non sarebbero avvenuti. con un disfattismo che colora solo i nostri scritti, tra l’altro rarefatti come i pensieri, perché in pubblico ostentiamo disimpegno, perché il pubblico non è sempre adatto e quando lo è magari distratto da certi recenti e penosi contorcimenti dell’io. soffriamo poi perché siamo consapevoli che lo strazio di questi mesi non produce rivoluzioni perché alcune sofferenze sono soltanto esteriori.


p.s. è probabile che il tono dei miei post non cambi fino al giorno della caduta del regime di B.

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