sguardo periferico
stracci polverosi sbattuti con furia alla finestra da massaie tristi talvolta si trasformano in uccelli in volo. una pattuglia dei granatieri subisce l’agguato di una realtà disordinata. l’unico allarme qui è la prova di un sistema antifurto. in mezzo a scampoli di agro romano, quando dai libero sfogo all’immaginazione. un’estate incivile dopo una primavera da brividi preannuncia un autunno barbaro. gli opponiamo uno gelido silenzio emotivo, una indefettibile renitenza al consumo, uno sprezzo di tutte le mode, un tragicomico rifiuto del denaro (tragicomico per la posizione che abbiamo o che dovremmo desiderare), che nell’evo berlusconiano ci paiono la minima forma di conservazione morale. in altri tempo, forse, avremmo parlato. in altri tempi, non ci saremmo fottuti, così presto, mezzo cervello.
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