primarie
a un minuto dalla sveglia, mi getto in strada a caccia di un giornale. e tu non sei qui. e tu non chiami. e tu chissà dove diavolo sei infognata. l’aria fresca mi rinfranca e ogni passo è una trovata. scontata. più cani che padroni, miracolo della domenica mattina e coppie di anziani che s’affrettano, un tempo si sarebbe detto per la messa, ma oggi niente è più sicuro. ruini affonda! il giornale sputa notizie ingombranti. follini si autosfratta dall’UDC, ingrato pierferdi e ci resta quel “qualcuno pensa che berlusconi sia il candidato migliore. io no.” scagliato in faccia al re visibilmente disorientato, sul punto di cadere. noi, invece, pensiamo che il re sia ineleggibile. a prescindere. il virus dei polli sbarca in europa. la pollimonite colpisce i più deboli, bambini ed anziani. no alla ressa alle farmacie. il vaccino che in ogni caso non ti salva basta per tutti. in iraq si vota la costituzione. solo quattro i morti per gli attacchi della guerriglia. contro i quaranta delle scorse elezioni. evidentemente esportiamo contabilità imputridita oltre la democrazia. e intanto tu non ci sei. tu non telefoni ancora. e tu chissà dove sei ingabbiata. nel giorno delle primarie. per una sfortunata concorrenza di eventi, diserto il seggio e me ne duole, non sai quanto. così faccio il gioco del re. e i miei oppositori-interni salgono sull’aventino a fare cagnara. purtroppo da studentello fuori sede, ho dimenticato di cambiare lista elettorale. ma costringo parenti prossimi a non mancare. per contrappasso passerò la notte ad attendere le prime proiezioni (ci saranno mai? sì, ci sono sempre!). una conta più delle altre. la partecipazione. un milione e dispari: vaticinio o solo speranza? e tu, domani, ci sarai? e tu quando mai mi hai cercato? e tu, se davvero inguaiata, ci sarà un motivo! che mi ero proposto nella notte insonne (e per questo folle) di districare, una buona volta, la matassa. buttare giù il muro di afasia. afasia. afasia. però avrei bisogno di fare affidamento sulle orecchie degli interlocutori, più che sul loro buon cuore. e nella mia capacità di annientare questa voce che talvolta prorompe da dentro, forte e chiara, senza risposta e che chiede: cosa voglio?…cosa voglio?…io voglio…
1 commento:
è stato tutto così confuso.
E io ho mal di denti,e lui non c'è,e delle primarie si sanno tante cose ma non ancora i risultati finali,e non so se andare a dormire sperando di non essere svegliata dai denti oppure,semplicemente,aspettare notizie.
Posta un commento