frullato
tempi di lavori prima paranoici poi evanescenti che ritrovi finalmente te stesso una mattina alle dieci, con raggi di sole che calano a picco mentre attendi un bus e ne passano consecutivamente cinque di un’altra linea, probabilmente di un’altra municipalizzata dei trasporti urbani. dolorosi rientri. il sabino più famoso del mondo, il professor cassese, celebrato nella sala consiliare del comune di atripalda, discute l’importanza capitale di scegliere il proprio maestro. fronti corrugate icasticamente paiono ricordare come non sia questione di scarsità della domanda o dell’offerta di maestri illuminati quanto di forti asimmetrie informative che non lasciano concludere negozi. il presente ci evoca certe passate guerre intestine della locale sezione del partito socialista italiano. la posta in palio era un assessorato, la direzione dei lavori, il posto in commissione. poi, venne la caduta della cerzona (la grande quercia). con essa la perdita di un simbolo e di un senso sociale dietro le azioni individuali.
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