27.11.07

ora sì che è giunta l'ora della riscossione

andare camminare lavorare,
andare a spada tratta, banda di timidi,
di incoscienti, di indebitati, di disperati.
niente scoramenti, andiamo, andiamo a lavorare,
andare camminare lavorare,
il vino contro il petrolio,
grande vittoria, grande vittoria, grandissima vittoria.
andare camminare lavorare,
il meridione rugge, il nord non ha salite,
niente paura, di qua c'è la discesa,
andare camminare lavorare,
rapide fughe rapide fughe rapide fughe

andare camminare lavorare – piero ciampi



un sonno ristoratore a digiuno fortifica. all’appuntamento all’enoteca col superiore spendo di necessità sorrisi caimani. garbatella è giallorossa, prima, forse, era pericolosa, un tassinaro non voleva accompagnarci il mio barbiere, tanti anni fa, ora no, ora è cool. petrucciani in sottofondo. più in là, uscito sfiancato dal palazzo di cristallo, oramai deserto, barcollo, l’aria è statica, i sbuffi di vapore dalla mia bocca rendono l’atmosfera onirica. sotto il porticato di una chiesa, giovani poveri si preparano per la notte. in metro, c’è chi ride sguaiata, chi rimpiange il futuro, io, per me, m’accontenterei di dormire. disteso su un cellophane. teso sul vuoto. ma non un vuoto qualsiasi. pietralata m’accoglie discreta, sono le undici, a casa tutti rinchiusi, in un monastero sarebbe diverso? o in una pensione primonovecentesca? almeno la padrona di casa sarebbe deliziosamente indiscreta, ficcanaso, il rumore delle sue stoviglie mi terrebbe sveglio, mentre qui, c’è tanto silenzio da trasformarsi in un fischio. una bottiglia di birra mezza piena cade, col suo contenuto, in una scarpa. il wireless è imballato. caduta senza rete. mancano persino i bicchieri di carta. la catasta di piatti&pentole non lascia spazio al rubinetto. la tv lancia la sigla di chiusura del tg1, cambio d’immagine, la sigla d’apertura di porta a porta, l’argomento del giorno riguarda i savoia e la loro richiesta di risarcimento all’italia. spengo. la mia vita surreale rilanciata alla tivvù sotto altre forme. vivo nel posto giusto. vado a dormire prima che le certezze svaniscano.

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