sempre sul camminare
la vita scorre lungo questi passi corti, svelti
di un pedestrianesimo che è l'unica religione praticata,
misconosciuta nell'urbe slabbrata, gonfia di fumi di scappamento
e degli umori atrabiliari di uomini con soli arti a motore,
noi resici impresentabili nell'appena, dicono, trascorso ventennio
ci pareva per difenderci meglio dall'aggressività
di quanto di peggio producesse l'epoca
senza per questo conoscere quanto di saporito offrisse l'esistenza;
noi afflitti da un autunno tricologico
che sempre temiamo possa essere il definitivo
e invece è l'unica cosa graduale che ci capiti di registrare nella nostra testa;
noi clown senza doppi interessi
per debito di riconoscenza verso la fortuna di vivere liberi
forse dovremmo imparare a rimanere più spesso seri
e a ritenere che la nostra faccia sia più trasparente
di quanto immaginiamo
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