via romachemagnanapoli
dopo giornate di fitte piogge di latticini, d'improvviso è spuntata primavera. banale scrivere che si apprezza meglio da viale nino manfredi, piuttosto che dalla vetrata postmoderna dell'ufficio. eppoi manonellamano, giù per il clivo di rocca savella, che bello sarebbe quell'attico, fermare quest'attimo. ho un nuovo progetto per il mio blog. tu hai un nuovo progetto per il tuo show. un giorno vivremo assieme, prima tocca scegliere la città. napoli, largo magnanapoli, roma. un colpo in testa a marco aurelio, l'uomo incappucciato sulla destra è il masaniello di roma, un savonarola ante litteram, dopo accurato controllo, cola di rienzo, che quando l'ignoranza si affianca all'amnesia, un vortice di oblio m'avvolge. al caffè fandango affiancheresti la cameriera padan-chiattona, tu smilza&terrona. io terrigno, tornerei volentieri a coltivar patate, a saper il mestiere. a villa torlonia, un casino di bambini colorati si rotolano sull'erba. il mussolini jazzista, in video, racconta dov'era la cucina. carlo levi ci ricorda dell'orologio, che tutto è già finito, l'intercity parte, via romachemagna, ma ovunque insieme!
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