aventino
se l’amministrazione non sa bene
quanto spende, inutile
accanirsi sulle persone scoperte corrotte, sgradevole arrovellarsi sui perversi
meccanismi con cui viene distrutto denaro pubblico: i buoi sono già scappati
dal recinto. certo chi ha sottratto per sé denaro pubblico, è un ladro, ovvio è
il reato ed il suo perseguimento. così come se si favoriscono amici, parenti,
compaesani, amanti nell’assegnazione degli appalti pubblici. ma uguale
nocumento in termini di pubblica utilità è arrecato anche solo da un mancato controllo
o inefficiente gestione / allocazione della spesa. dunque, oltre al quanto,
occorre dotarsi di strumenti per conoscere il come si spende (output), per ottenere quali servizi,
opere. solo allora potremmo dedicarci con profitto a discutere la sola
questione per la cui soluzione è nata, dalle macerie oscurantiste e liberticide
dell’assolutismo, la democrazia: perché, per raggiungere quale fine, dobbiamo spendere
(outcome)? solamente dandoci la
possibilità di rispondere a quest’ultima domanda, ricreeremo uno spazio praticabile
per la politica e lasceremo giustamente ai tecnici il dilemma di come produrre
gli stessi beni / servizi pubblici al minor costo possibile... e all’antipolitica
voyeristica, rimarrebbe la guardia del recinto.
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