17.5.11

sono arrivati i marxiani

in questa transizione turbinosa, interminabile, da una folle epoca di chiusura in se stessi ad una sorretta da una fiducia luminosa nel dopodomani, di rado distinguiamo il corpo malato del paese dal nostro, così che gli orrori del primo segnano in profondità la nostra carne, che diventa un paesaggio sbrindellato dalla furia di costruire, camuffare, invece di conservare l'armonia dell'esistente per imparare ad apprezzare la distanza tra le cose, passando dall'atteggiamento di chi interroga il mondo a quello di chi lo contraffa'... è il capitalismo, bellezza ma non durerà per sempre.

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